Disabilità
Scopri come si fa a creare una società senza barriere
8min
Scopri come si fa a creare una società senza barriere
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Episodi di Inclusione a Parole
Eccoci qui per una nuova lezione del corso in formato podcast, inclusione a parole, il luogo dove il linguaggio si trasforma per abbracciare ogni voce. Sono sempre Marcella Loporchio, e oggi parlerò di un tema che per me è cruciale, la disabilità. Un qualcosa che continua a perpetrare maggiormente un concetto, quello di esclusione. Ci siamo mai posti la domanda, ma il disabile è qualcuno veramente così lontano da me? Vi siete mai trovati almeno una volta nella vostra vita a prendere una storta, ad urtare, avere un'infiammazione del nervo sciatico, la cervicale, un mal di testa? In quel momento voi non potete svolgere le vostre attività esattamente come le facevate ogni giorno. Questo comporta che ognuno e ognuna di noi può essere disabile, che può essere anche interpretato con delle abilità diverse. Se noi dobbiamo tendere in un mondo che è quello dell'equità, noi dobbiamo fare in modo che in ogni ambiente siano valorizzate le abilità barra unicità delle singole persone. Quindi è compito anche nel lavoro e nelle aziende far sì che tutte le persone siano in grado di raggiungere gli obiettivi che vogliono. Le persone disabili vivono uno stigma forte, che non è solo quello di avere molto spesso il dito puntato contro di loro, ma anche il fatto che ci siano delle barriere fisiche, delle barriere sociali, ci sono una serie di pregiudizi che fanno pensare che queste persone che sono anche iscritte ad un collocamento obbligatorio, come se dovessero essere comunque separate dalle altre. Ma lo scopo è da sempre stato quello di cercare di favorire e migliorare l'inserimento nella società delle persone affette da disabilità. Ogni 15 dipendenti l'azienda è obbligata ad attingere da lì per un'assunzione. Quanti lo fanno veramente perché credono nel valore dell'inclusione di dare una possibilità a tutti e tutte? Quanti invece lo vogliono assolvere semplicemente come se fosse un obbligo, per cui c'è un'esclusione sociale, un fatto che le persone si sentano isolate, e questo va a incidere sicuramente sulla loro autostima, sulle relazioni sociali. Per cui, quando manca una sensibilizzazione delle politiche inclusive, c'è un ostacolo molto alto, come se fosse la muraglia cinese ancora più lunga perché si favorisca l'integrazione delle persone, in questo caso con disabilità.
Cosa si dovrebbe fare? Sicuramente aumentare la consapevolezza pubblica riguardo alle sfide delle persone con disabilità e andare oltre quelli che sono gli stereotipi e i pregiudizi che ormai ci portiamo e continueremo a portarci dalla notte dei tempi. Affrontare la disoccupazione. Far sì che ci siano dei programmi anche di formazione ad hoc che vadano a supportare con strumenti e anche con materie quelle che sono le ambizioni, gli obiettivi che chiunque di noi comunque ha lecitamente. Oggi ultimamente è stata introdotta la Unipdr la 159, proprio nel 2024, che è una prassi operativa dedicata all'inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Io sono sempre molto scettica dove ci sono delle prassi che poi magari si trasformano in certificazioni perché mi sembra di mettere un bollino come se fosse la banana chiquita, quella della pubblicità dei miei tempi che vada ad avvalorare qui le cose e le facciamo così.
La questione è io posso anche fare tutto questo o adottare una prassi o prendere una certificazione, il focus è ma è cambiata veramente la cultura all'interno di quel contesto aziendale o stiamo mettendoci una patacca medaglia capitano per dimostrare agli occhi degli altri o avere delle agevolazioni che noi siamo i primi di. L'Unipdr, la 159 va a supporto proprio degli aziende nell'inserimento delle persone con disabilità considerandolo non solo un obbligo etico ma un valore aggiunto per l'organizzazione, incoraggia l'adozione di politiche che prevedono l'adeguamento dei posti di lavoro, la creazione delle opportunità formative e poi anche il fatto che comunque ci sia una formazione del personale che possa essere come se fossero dei mentor, comunque vada a supporto anche di quelle che sono le persone all'interno dell'azienda, una cultura a tutto tondo. Poi noi dobbiamo sempre considerare, ne avevamo parlato anche all'interno di un'altra puntata, che abbiamo un'agenda 2030. L'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile riconosce la disabilità come una questione fondamentale e tra i suoi obiettivi. Noi ne abbiamo quattro che sono fondamentali: Uno: inclusione ed uguaglianza, quindi inclusione sociale ed economica per tutte quante le persone. Due: educazione di qualità, quindi un accesso ad un'istruzione inclusiva e poi di controparte andare a definire quelle che sono risorse educative adattate, lo standard dovremmo completamente dimenticarlo. Tre: un lavoro dignitoso che dovrebbe essere il focus per tutte le persone, anche perché se il lavoro e dignità e l'economia e il guadagno rendono liberi, è come dire 2 più 2 fa 4, non stiamo in Orwell che fa 5, comunità sostenibili mirare a rendere le città inclusive e accessibili, perché noi non dobbiamo pensare a noi che viviamo una situazione di privilegio in cui salire uno scalino non è un grande problema, quando ci troviamo persone che sono sulle serie a rotelli e hanno difficoltà motorie oltre che difficoltà visive, non possiamo girarci dall'altra parte e dire solo poverini o poverine.
Per chi desidera effettivamente contribuire a un ambiente più inclusivo, sicuramente il dialogo, una conversazione che faciliti anche i rapporti all'interno dell'azienda è molto importante e poi essere aperti ad apportare le modifiche nei luoghi di lavoro, essere aperti a mettersi in discussione. Una cosa che potrebbe essere utile, sapete qual è? Sperimentare dei percorsi. E se tu fossi me, io vi consiglio una cosa, andate a vedere quelle che sono delle partite di basking. Il basking è lo sport più inclusivo che ci sia secondo me al mondo, poi magari qualcuno mi insegnerà che ce ne sono altri, ma sappiate che ci sono le stesse regole adottate in un contesto in cui la squadra è formata da persone normodotate, da persone disabili con qualsiasi disabilità e i canestri sono chiaramente all'altezza delle singole persone. Non vi voglio spoilerare nulla di più, quindi vi dico andatelo a vedere e ricordate sempre che insieme possiamo fare la differenza.