Come faccio a essere originale?
Per essere davvero originali occorre solo una cosa: essere se stessi
9min
Per essere davvero originali occorre solo una cosa: essere se stessi
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Episodi di Domande per Crescere
Nel mio lavoro mi confronto di continuo con amici, colleghi e conoscenti che vorrebbero iniziare a lavorare su un loro progetto. Hanno una passione o un interesse e vorrebbero parlarne in un podcast, in un blog, su YouTube o altrove.
E non esagero se dico che oltre il 90% di queste persone non inizia mai. E intendo proprio mai, non fanno nemmeno il primo passo. L’idea rimane solo un’idea. Non vede mai la luce, nemmeno un debole tentativo di pubblicare un primo contenuto.
Le scuse in questi casi sono sempre le solite due o tre che potrei riassumere in queste categorie: non mi sento abbastanza preparato, c’è già qualcuno che ne parla, non ho niente di interessante da dire e così via.
In un certo senso cambia l’espressione utilizzata, ma la motivazione è sempre la stessa: pensano di non essere abbastanza originali per potersi esprimere.
Penso che chiunque faccia un lavoro creativo prima o poi si confronti con questo dubbio mastodontico, ossia col peso di tutto ciò che c’è stato prima.
Perché in fondo in fondo la paura di non essere originali nasce da lì, nasce da un passato ingombrante che invece di stimolarci ci rallenta.
Decido di scrivere un libro sulla cucina vegetariana e mi preoccupo del fatto che ce ne sono già decine, forse centinaia.
Voglio iniziare una newsletter con una rubrica dedicata alle recensioni dei libri e poi realizzo che è pieno di gente che recensisce libri altrui.
Sogno di condividere la mia passione per i viaggi su YouTube e mi rendo conto che c’è gente che lo fa da anni con un seguito incredibile.
E così via, gli esempi potrebbero andare avanti all’infinito.
E li capisco perché ci sono passato anche io.
Oggi però pubblico quotidianamente 5-6 contenuti al giorno su una decina di piattaforme diverse, ho pubblicato una serie di libri, e ho parlato a conferenze e insegnato nelle università.
Ma il Raffaele che muoveva i primi passi online aveva lo stesso terrore che ho descritto poco fa e si nascondeva dietro le stesse scuse: vabbè ma ne parlano già tanti; ma poi se arriva uno più bravo di me; in fondo non ho niente di nuovo da dire.
Le ho usate tutte queste frasi, quindi quando le usano con me riesco a immedesimarmi appieno.
Quindi cosa è cambiato in questi anni? Qual è stato il momento o l’evento che mi ha sbloccato da questo punto di vista?
Tutto è cambiato quando ho capito che non esiste l’originalità.
Ormai arrivati al sesto episodio di questo podcast avrai capito che mi piace provocare e quindi lo ripeto: non esiste l’originalità.
Cosa è veramente originale in fin dei conti? Chi lo stabilisce? E usando quali parametri?
Come sempre alla base di questa consapevolezza c’è stata una lunga ricerca e una lunga immersione in letture sul tema. I libri sul tema della creatività e dell’originalità occupano una bella parte della mia libreria e ne potrei citare tantissimi interessanti.
Ma questo podcast ha l’obiettivo di suggerirti un solo libro per episodio e quindi forzandomi a fare una scelta non posso non citare "Ruba come un artista" di Austin Kleon. Anche questo lo trovi qui su 4books.
Chi è Austin Kleon?
È un artista e autore americano specializzato sul tema della creatività ai tempi del digitale. Ho adorato e divorato ogni suo singolo testo, sempre fonte di grandissima ispirazione soprattutto nei momenti no.
Ruba come un artista è forse la sua opera più famosa ed è letteralmente un inno al rubare.
Eh sì, hai capito bene… al rubare.
Lo so, la parola spiazza sempre un po’. Ti confesso che quando la uso durante conferenze o workshop c’è sempre qualcuno che si scandalizza un po’, ma lasciami spiegare.
C’è una differenza abissale tra il copiare e il rubare. Questo è il concetto chiave del libro di Kleon.
Copiare significa che vedo una cosa fatta da un’altra persona e la faccio identica. Ci metto zero di mio. Letteralmente zero. Mi è piaciuta quell’idea e la copio.
Rubare invece è tutta un’altra questione.
Rubare significa lasciarsi ispirare da tutto ciò che è intorno a noi. In ogni cosa che ci piace appropriarsi di un pezzettino e farlo nostro.
E qui la chiave del discorso è proprio quel “farlo nostro”.
Lo sceneggiatore Wilson Mizner ha riassunto perfettamente questo concetto dicendo “Rubare idee da una persona è plagio, rubarle da molte è ricerca”.
L’invito a rubare che ci fa Austin Kleon nel suo bellissimo libro è proprio questo. Di lasciarci contaminare da tutto ciò che è intorno a noi, ma avendo la capacità di mettere insieme quei pezzetti e poi aggiungere del nostro.
La chiave è tutta lì: aggiungere del nostro.
Come dicevo prima quando decido di copiare è perché ho visto una cosa e la riproduco allo stesso modo. Quando invece decido di rubare parte un processo diverso del tipo “l’idea che ha avuto questa persona è interessante, non ci avevo pensato. Come posso farla mia e adattarla al mio settore, ripensarla per il mio pubblico, aggiungere la mia esperienza e così via”.
Lo so, a qualcuno questo ragionamento potrebbe far storcere il naso. Come ti dicevo prima mi capita spesso di avere interlocutori un po’ scandalizzati per il mio invito a rubare.
Ma quando ho deciso di approfondire il tema (anche grazie ai fantastici libri di Austin Kleon) ho capito che tutti rubano. Nessuno è veramente originale.
Lì fuori è tutto un remix.
Ogni grande opera è un meltingpot di ciò che c’è stato prima. Questo vale nella musica, nella pittura, nella scrittura, nel cinema, ovunque!
Ti basta approfondire qualsiasi biografia di persona di successo a te cara e scoprirai quali sono le sue fonti e le sue ispirazioni. Come le sue opere siano state fortemente influenzate da tanta altra gente che è venuta prima.
Volendo esagerare possiamo dire che anche la scienza procede allo stesso modo. Un mattoncino alla volta, andando ad espandere il lavoro di chi c’è stato prima. Newton riassunse questo concetto con l’espressione “sulle spalle dei giganti”.
Non c’è nulla di strano o di male in tutto ciò.
La difficoltà forse è proprio nel riuscire ad accettare questa cosa, farla nostra e lasciarci andare. Concederci di rubare.
Capire che in fondo siamo il frutto di tutto ciò che c’è stato prima. Di tutte le persone e le esperienze che ci hanno contaminato nel tempo.
Questo è quello che dico a tutte le persone che vogliono iniziare un loro progetto e si arenano di fronte al problema dell’originalità.
Non devi parlare di qualcosa di unico, devi parlare in modo unico di qualcosa.
Può sembrare un simpatico gioco di parole, ma c’è una sostanziale differenza di mindset nei due approcci.
Se continui a rincorrere l’idea dell’essere originale non arriverai mai da nessuna parte. La vera unicità è nell’essere se stessi.
Lo so, lo so, questa rischia di essere una frasetta motivazionale da Instagram.
Voglio dire che quando inizi a rubare da tutto ciò che è intorno a te, e inizi a mettere insieme i pezzi, capisci che il vero valore aggiunto è nella tua esperienza, nel tuo vissuto. In ciò che hai studiato, nelle conoscenze che hai acquisito, negli errori che hai commesso, nelle persone che hai conosciuto.
Niente di tutto questo è replicabile.
Ecco come sono riuscito a sbloccarmi quando è stato il mio turno.
In Italia non sono certo l’unico che parla di marketing, business e crescita. Ma io lo faccio nel mio modo. Ho rubato da chi era più bravo e avanti di me e poi ho aggiunto del mio.
E quindi oggi nei miei contenuti ci finisce il mio percorso di studi, il mio carattere, il mio tono di voce, il mio modo di scherzare, il mio accento, la mia esperienza all’estero, i miei tanti errori e i miei piccoli successi e chi più ne ha più ne metta.
Sono originale in ciò che dico? Assolutamente no.
Sono originale in come lo dico? Certo che sì!
Se ti trovi in una situazione simile prova anche tu a lasciarti andare. Datti il permesso di rubare da chi c’è stato prima di te. Da chi è più bravo di te. Da chi è più avanti di te.
Ti assicuro che anche loro, quando è stato il loro turno, hanno fatto lo stesso.
In fondo, come ha detto una volta Pablo Picasso, “i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano”.
Hai ascoltato un episodio di Domande per crescere. Io sono Raffaele Gaito, fondatore del Growth Program, l'academy che ti aiuta a far crescere il tuo business e il tuo mindset. Ti do appuntamento nel prossimo episodio nel quale parleremo di creatività. Abbiamo accennato a questo argomento nel corso di questo epidosio e ora è arrivato il momento di approfondirlo. Come si diventa più creativi? Metti in play l’episodio 7 per scoprirlo.