Come ottengo risultati straordinari?
Impara a concentrarti su ciò che conta davvero e trasforma i tuoi obiettivi in successi straordinari
10min
Impara a concentrarti su ciò che conta davvero e trasforma i tuoi obiettivi in successi straordinari
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Episodi di Domande per Crescere
Forse una delle parole che ho ripetuto più frequentemente in questo podcast è: obiettivi.
Mi hai sentito dire in più occasioni che gli obiettivi sono importanti, che non mi piace parlare di successo ma preferisco parlare di obiettivi e così via.
In fin dei conti, se ci penso, nel mio lavoro gli obiettivi hanno un ruolo fondamentale. Sia quando indosso il cappello da imprenditore, che quando metto quello da divulgatore/creator c’è sempre un lavoro enorme a monte sugli obiettivi.
Personalmente ho sempre visto l’obiettivo come la versione concreta e tangibile della visione.
Se da un lato è importante avere visione, per capire dove si sta andando e per farsi guidare, è altrettanto importante avere degli obiettivi che un po’ alla volta, passo dopo passo, ci portino a questa visione.
Quando non si hanno obiettivi si rischia di essere solo dei visionari. È bello e importante, sia chiaro, ma poi c’è bisogno anche di quel pizzico di concretezza. Della capacità di mettere a terra le cose. Di passare dalla teoria alla pratica.
Ma non finisce lì.
Se gli obiettivi sono importanti, è altrettanto importante essere in grado di raggiungerli. Di trasformarli in risultati.
Il fumettista americano Scott Adams una volta ha detto che “gli obiettivi sono per i perdenti, i sistemi sono per i vincenti”. Ovviamente è una provocazione, ma il senso del discorso è valido.
Devi avere la capacità di definire bene gli obiettivi, ma essere consapevole che quello è solo il primo passo. Poi tocca fare di tutto per raggiungerli. Il sistema è il modo con cui facciamo questo ulteriore passo.
Ecco perché a mio avviso obiettivi e risultati vanno di pari passo.
In questo podcast ci siamo già concentrati sulla prima parte, e quindi in questo episodio vorrei mettere il focus sulla seconda: quella dei risultati.
Rifaccio una premessa che ho già fatto qualche puntata fa, ma che ritengo necessaria: ottenere risultati straordinari è qualcosa di molto personale, cambia da situazione a situazione, e ogni storia è diversa, ogni persona e ogni azienda ha un vissuto e un contesto diverso.
Quindi quando parlo di risultati straordinari rimango volutamente sul generico ed è poi compito tuo contestualizzarlo al tuo caso e calarlo nella tua quotidianità.
Ovviamente non esistono formule per ottenere grandi risultati. Non sono uno che crede nelle ricette magiche. Nelle soluzioni facili a questioni complesse.
Raramente funzionano per tutti. Anzi, raramente funzionano. E basta.
Però come abbiamo notato nelle precedenti puntate di questo podcast possiamo lavorare tanto su tutto il resto: possiamo apprendere strategie, modificare approcci, imparare tecniche e poi pian piano applicare tutte queste conoscenze nella nostra vita e nel nostro lavoro per fare meglio.
E credo che questo sia valido anche per il tema di questa puntata: trasformare i nostri obiettivi in risultati.
Il libro che più ritengo d’impatto sull’argomento è “Una cosa sola” di Gary Keller, che come sempre puoi trovare anche qui su 4books.
Non è un libro sugli obiettivi, chiariamo subito questo. Di quelli ce ne sono tanti e molti sono utilissimi nell’apprendere tecniche e framework che ci aiutino a impostare bene i nostri obiettivi.
Ho sempre trovato affascinante il libro di Keller proprio perché si focalizza su quello che succede subito dopo la definizione degli obiettivi.
Come si intuisce dal titolo, l’intento del libro è convincerci a lavorare su una cosa per volta. Imparare a definire delle priorità. Capire come e dove concentrare la nostra attenzione.
La prima cosa importante da portarsi a casa è che il multitasking non esiste. È un’illusione e fa male. Molto male.
Il nostro cervello non è fatto per lavorare su più cose in contemporanea e quando ci illudiamo di lavorare in multitasking in realtà lo stiamo sforzando riducendo inevitabilmente la concentrazione, la produttività e la qualità del lavoro che stiamo svolgendo.
Non tutti accettano volentieri questa idea.
Mi è capitato in diversi corsi di formazione di suggerire alle persone di fronte a me di non lavorare in multitasking e la risposta che ho ricevuto spesso è “io ci riesco, sono gli altri che non lo sanno fare, io lo faccio da anni”
È falso. Palesemente falso. E non lo dico io, ce lo dice la scienza.
Le moderne tecniche di analisi e investigazione hanno mostrato, dati alla mano, che non siamo in grado di lavorare in multitasking.
Non so quanto possa essere utile, ma anche con la mia esperienza diretta, ho una prova empirica di tutto ciò. Da quando ho smesso di illudermi di lavorare in multitasking non solo ho migliorato la qualità del mio lavoro, ma ho ridotto incredibilmente lo stress. Che non fa mai male!
Keller usa la bellissima metafora del domino per spiegare bene l’importanza di concentrarsi su una cosa sola. Il libro spiega come concentrarsi su una sola cosa può innescare una serie di eventi che portano al successo. Un effetto valanga che a volte parte da una piccola e quasi insignificante scelta.
Trovare e fare la cosa più importante può essere come dare il via a un effetto a catena che porta a risultati sorprendenti.
Per poter buttare giù quella prima tessera del domino dobbiamo però capire quale sia la tessera importante per noi. Lavorare di focus. Agire sulle nostre priorità.
Uno dei passaggi più belli del libro è proprio quello che parla di priorità. Keller ironizza in più di un passaggio sul fatto che nella nostra società parliamo di priorità al plurale.
“Per quel progetto ci sono queste 3 priorità”
“Quel cliente ci ha detto di lavorare su queste 7 priorità”
“Per la fine del trimestre abbiamo queste 5 priorità”
C’è un problema di fondo: la priorità dovrebbe essere una sola. È una parola che va usata al singolare. Perché se abbiamo tante priorità significa che non abbiamo priorità. Se tutti sono speciali allora nessuno è speciale.
Dimmi la verità, ti ritrovi in questo scenario che ho appena descritto? Io tantissimo!
Lo vivo con molti dei miei clienti e dei miei studenti ed è sinonimo di una profonda incapacità di definire cosa è veramente importante per noi. Dove dobbiamo concentrare il nostro focus, le nostre energie, le nostre risorse.
Il libro sottolinea in molte occasioni l'importanza di gestire il nostro tempo in modo efficace. Se ci concentriamo sulla cosa più importante e rimuoviamo le distrazioni, allora sì che possiamo aumentare notevolmente la nostra produttività.
Ecco come si arriva ad ottenere risultati straordinari!
A questo punto immagino già i tuoi dubbi e la domanda che stai per pormi: tutto molto bello Raffaele, ma se il fulcro della questione è scegliere una sola cosa, quella importante, quella prioritaria, come posso farlo?
Come trovo quella “cosa”? Quella singola attività su cui concentrarmi?
La domanda è sacrosanta e fortunatamente nel testo ci sono una valanga di consigli pratici su come fare questo lavoro di selezione e di priorità.
Come sempre non voglio stare qui a riassumerti ogni singola pagina del libro, ma ci sono alcuni spunti interessanti che mi fa piacere condividere con te.
Tre sono a mio avviso quelli che possono esserti utili fin da subito.
Il primo è il concetto di "Scelte di successo": Keller invita i lettori a fare delle scelte consapevoli che li avvicinino ai loro obiettivi.
In pratica ci sta dicendo che ogni volta in cui abbiamo di fronte a noi delle alternative ci dobbiamo chiedere: questa cosa mi fa fare un passo in più verso l’obiettivo?
Questo significa dover dire spesso di "no" a distrazioni e impegni che non sono allineati con i nostri obiettivi.
Il secondo punto fondamentale è applicare l'approccio a lungo termine: Keller sostiene che il successo sostenibile richiede una visione a lungo termine e una pianificazione strategica.
E attenzione: qui la chiave è sulla parola sostenibile. Mi piace che lui parli di successo sostenibile. Quindi non di qualcosa di temporaneo, ma di qualcosa che sia duraturo nel tempo.
Concentrandosi sulla cosa più importante, possiamo costruire basi solide per il futuro.
E infine, il terzo elemento che ho sempre trovato molto utile è l’utilizzo delle domande potenti.
Se stai ascoltando questo podcast avrai già capito la mia passione per le domande. Anzi la chiamerei un’ossessione per le domande.
Anche questo libro ci incoraggia a porci delle domande chiave, come "Qual è la mia cosa più importante oggi?" o "Cosa posso fare ora che renderà tutto il resto più facile o superfluo?"
Pensaci un attimo. Quando è stata l’ultima volta che ti sei posto questa domanda?
La mattina ci alziamo e ci tuffiamo subito nella vita senza riflettere su cosa sta succedendo. Una mail, una call, un appuntamento sul calendario e siamo subito finiti nel vortice. Il problema è che in questo caso stiamo dando priorità a qualcun’altro, non a noi.
Stiamo rinunciando al nostro tempo per il loro. Alle nostre priorità per le loro. Alla nostra cosa importante per quella di qualcun altro.
In fondo, come direbbe Keller, fino a che la mia unica cosa di oggi è fatta, tutto il resto è una distrazione.
Hai ascoltato un episodio di Domande per crescere. Io sono Raffaele Gaito, fondatore del Growth Program, l'academy che ti aiuta a far crescere il tuo business e il tuo mindset. Spero che questo podcast ti sia stato utile, ma soprattutto ti sia stato d’ispirazione.