Come posso ispirare gli altri?
Essere d'ispirazione per gli altri riguarda tutti ed è un aspetto fondamentale della crescita
9min
Essere d'ispirazione per gli altri riguarda tutti ed è un aspetto fondamentale della crescita
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Episodi di Domande per Crescere
Ci siamo! Siamo arrivati alla fine di questo podcast e in questo ultimo episodio voglio concentrarmi sul tema dell’ispirazione.
Nel corso delle precedenti puntate ho parlato di talento, di creatività, di obiettivi e tanto altro. Tutte le riflessioni fatte, le domande che ho provato a porre e i libri che ho consigliato hanno come obiettivo quello di farci crescere, sia come persone che come professionisti.
E un aspetto fondamentale della crescita per me è l’essere d’ispirazione per altre persone.
A primo impatto potrebbe sembrare un argomento che riguarda pochi. Sentendo parlare di leadership e di ispirazione potresti pensare che non è il tuo caso.
Ma non è così.
Per me questo è un argomento che riguarda tutti e che in un certo senso racchiude tutte le cose che ci siamo detti nel corso delle puntate precedenti. Ed è il motivo per cui ho deciso di parlare di ispirazione solo in questo ultimo episodio.
Il docente può ispirare i suoi studenti. Il manager può ispirare il suo team. Lo sportivo può ispirare il resto della squadra. L’autore può ispirare i suoi lettori. E così via.
Indipendentemente dal lavoro che fai e dalla posizione che ricopri in questo momento sappi che c’è qualcuno che guarda a te per ispirazione. A volte ne siamo consapevoli e altre volte invece non ne abbiamo la minima idea. Ma ogni singolo giorno, con il nostro comportamento, con le cose che diciamo, le scelte che prendiamo e le piccole azioni che compiamo stiamo influenzando qualcuno.
Gli siamo d’ispirazione.
Se poi hai un ruolo che in qualche modo ti espone a un gruppo di persone molto ampio sappi che questa cosa è dieci volte più importante.
Ma come sempre facciamo un passo indietro e arriviamoci un po’ per volta.
Io di carattere sono un introverso. Ero un bambino nerd, con gli occhialoni i videogiochi e pochi amici. Non mi sarei mai aspettato un giorno di ritrovarmi ad avere centinaia di migliaia di follower. Di persone che ogni giorno decidono di leggere, ascoltare e guardare i miei contenuti e cercare ispirazione tra le mie parole.
Come ti ho già raccontato qualche episodio fa, ho iniziato a fare impresa molto presto, appena iscritto all’università, intorno ai vent’anni.
Un po’ perché non mi ha mai attirato l’idea di avere un capo e un po’ perché volevo pagarmi gli studi senza pesare sulle finanze familiari.
Quando mi sono immerso in questo mondo, i primi contenuti che ho incontrato lungo il mio percorso erano quelli di imprenditori (quasi sempre americani) che parlavano in continuazione di sconfiggere la concorrenza per poter vincere.
Nei video, nei libri o un po’ ovunque c’era sempre questo riferimento, a volte sportivo e a volte bellico, all’idea di sconfiggere qualcuno per poter vincere.
E siccome io ero nuovo di questo mondo ho iniziato ad assorbire piano piano questo concetto: le altre aziende sono avversari o nemici (in base alla metafora che si vuole utilizzare) e io devo in qualche modo batterle se voglio vincere.
Mentre lo dico ad alta voce per questo podcast mi sembra tutto così stupido, superficiale e poco lungimirante, ma ti assicuro che all’epoca ci credevo e pure tanto.
Ero andato in questa modalità imprenditore stakanovista che passa la vita a pensare a come sconfiggere gli altri.
Quanto tempo e quante energie sprecate.
Fortunatamente un giorno mi sono imbattuto in un tizio che si chiama Simon Sinek. Forse avrai visto qualche suo video, o qualche sua intervista o meglio ancora qualche suo TED talk. Sinek è particolarmente famoso per aver messo in luce l’importanza del “perché” facciamo le cose.
Ma non è di questo che ti voglio parlare.
Tra i tanti libri bestseller che Sinek ha scritto ce n’è uno che ho scoperto molto tardi e che invece è di una potenza devastante: Il gioco infinito, che trovi anche qui su 4books.
Sinek è uno scrittore, speaker e consulente americano che si occupa principalmente di comunicazione e di leadership. Parla alle conferenze più importanti al mondo e ha lavorato con i brand più grossi in circolazione, in qualsiasi industria.
In questo incredibile libro, Il gioco infinito, fa una distinzione tra due tipi di giochi.
Da un lato ci sono i giochi finiti, quelli che hanno un numero stabilito di giocatori, delle regole precise, un tempo fissato e alla fine del tempo c’è qualcuno che ha vinto secondo dei criteri ben precisi e oggettivi.
Dall’altro lato poi ci sono i giochi infiniti, quelli dove invece i giocatori vanno e vengono, le regole sono mutevoli e gli obiettivi non sono definiti. In questi giochi non ci sono vinti e vincitori, perché in questi giorni è importante solo andare avanti il più possibile.
Sinek fa notare come la vita, l’amore e anche il business rientrano in questa seconda categoria. Non c’è modo di vincere la vita. Così come non c’è modo di vincere il business.
Tutti quei continui richiami al dover sconfiggere l’avversario, annientare la concorrenza, arrivare prima degli altri erano un lontano ricordo.
L’autore dimostra, dati alla mano, come sia la mentalità infinita a fare la differenza.
Molto spesso le organizzazioni e i team che affrontano un gioco infinito con una mentalità finita sono quelli incapaci di andare avanti, che non innovano più, che si perdono per strada e un po’ alla volta diventano irrilevanti.
Dall’altro lato invece i leader che abbracciano una visione infinita possono fare grandi cose. Ispirano fiducia nelle persone intorno a loro, sviluppano molta più resilienza e riescono sempre a guardare al futuro con sicurezza e fiducia.
Ma come la si sviluppa questa mentalità infinita?
Sinek dice che per essere dei buoni leader e ispirare gli altri bisogna seguire 5 pratiche fondamentali:
Come sempre vediamoli uno ad uno.
Si parte col promuovere una giusta causa. La giusta causa è quella che spesso viene anche chiamata visione. Se il perché ha a che fare col nostro passato, le nostre origini e i nostri valori, la giusta causa ha a che fare con il futuro, riguarda la direzione verso cui stiamo andando. Se non ne abbiamo una ci muoviamo alla cieca. E in quel caso come possiamo ispirare gli altri se non sappiamo dove stiamo andando?
Il secondo punto riguarda il team. Sinek parla di creare dei team fidati. Cosa significa di concreto? Significa che è una squadra dove le relazioni non sono di scambio. Dove regna la fiducia reciproca e dove non si è a disagio nell’esprimere la propria vulnerabilità.
Poi si passa ai degni rivali. E ricordo bene come la parola “degni” mi spiazzò parecchio la prima volta in cui l’ho letta. Per me il rivale era sempre stato “cattivo”, da sconfiggere, da spazzare via, da eliminare. Invece Sinek ci ricorda che i degni rivali ci rendono delle persone migliori. E che fare della sconfitta dell’avversario l’obiettivo primario non solo alla lunga diventa stancante, ma poi ci impedisce ogni progresso.
Il quarto punto è la flessibilità esistenziale. Questo potrebbe sembrare un po’ più ostico come concetto, ma in realtà è semplice. La flessibilità esistenziale è quella capacità di introdurre un cambiamento radicale per portare avanti più efficacemente una giusta causa. E quindi ci colleghiamo al punto uno, che è un po’ l’origine di tutto. Avere una prospettiva infinita significa essere consapevoli del fatto che gli scenari cambiano di continuo. Spesso velocemente e senza il nostro controllo. In scenari del genere essere flessibili è fondamentale per la sopravvivenza.
E l’ultimo punto è dimostrare coraggio di guidare una causa. Nel gioco infinito il coraggio non riguarda solo le azioni prese, ha a che fare con una disponibilità a cambiare completamente la propria percezione di come vanno le cose. Non è facile, ma è importante, oggi più che mai. Ricordi? Ne abbiamo parlato nel quinto episodio dove ho detto quanto la nostra capacità di cambiare idea sia fondamentale. Avere questo coraggio significa anche e soprattutto essere in grado di ammettere di aver commesso un errore e di aver perso di vista la giusta causa.
Dopo che ce ne siamo resi conto dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo e fare un passo indietro.
Le parole di Sinek, in questo libro e anche negli altri, mi hanno aiutato molto a mettere a fuoco il mio ruolo.
Mi hanno fatto capire cosa significa veramente essere d’ispirazione per altre persone e, soprattutto, come farlo al meglio.
L’avvocato e attivista Ralph Nader una volta ha detto che la funzione di un leader è creare altri leader, non seguaci.
Per me essere d’ispirazione significa proprio questo.
E io ti auguro di poter essere d’ispirazione per altri.
Hai ascoltato un episodio di Domande per crescere. Io sono Raffaele Gaito, fondatore del Growth Program, l'academy che ti aiuta a far crescere il tuo business e il tuo mindset. Spero che questo podcast ti sia stato utile, ma soprattutto ti sia stato d’ispirazione.