Come posso cambiare la mia vita?
Scopri la forza delle piccole azioni e trasforma la tua vita un passo alla volta
12min
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Episodi di Domande per Crescere
Ah, cambiare la vita!
Quante volte hai sentito questa frase? Oppure quante volte hai detto questa frase?
“Questo libro mi ha cambiato la vita”, “Quella persona mi ha cambiato la vita”, “Quello specifico evento mi ha cambiato la vita”
Penso che prima o poi capita a tutti di trovarsi in una situazione nella quale pronunciamo quelle tre paroline: cambiare - la - vita.
Vuoi sapere cosa penso io di sta cosa?
Vabbè te lo dico, tanto siamo nel mio podcast e se mi stai ascoltando un motivo ci sarà.
Io penso che questa frase sia un po’ sopravvalutata e, perché no, anche un pelino abusata. Ma lasciami spiegare cosa intendo nello specifico quando dico sopravvalutata e abusata.
Partiamo proprio dagli esempi che ho fatto: il libro che ti cambia la vita, la persona che ti cambia la vita…
Ti confesso una cosa, più di una volta mi son trovato dall’altro lato della questione. Cioè in situazioni dove qualcuno mi diceva che un mio libro, un mio talk o un contenuto di qualche tipo gli aveva cambiato la vita.
Ed è lì che ho capito che effettivamente usiamo queste parole con troppa facilità.
Penso di essere bravo nel mio lavoro, ma da qui a cambiare la vita delle persone ce ne vuole.
E se le prime volte mi sentivo in imbarazzo a ricevere questo complimento, da un certo momento in poi ho provato ad approfondire la questione, con gli interlocutori di turno.
Ma di preciso, che intendi che quel mio video o libro o frase ti ha cambiato la vita?
È una domanda che, mi rendo conto, all’inizio può spiazzare, ma che poi un po’ alla volta ti porta al vero nocciolo della questione.
È molto complicato farlo online, in una chat o nei commenti di un video YouTube, ma di persona, agli eventi lo faccio spessissimo.
Se becco qualcuno che mi dice sta frase cerco di non prenderla con superficialità e provare a capire cosa sia successo di concreto. Qual è stato il cambiamento di cui parla quella persona. E, ancora più importante, qual è stato il processo che l’ha portata a cambiare vita.
Sai cosa ho scoperto nel 100% dei casi.
Che io non avevo cambiato proprio la vita di nessuno. Se la son cambiati loro, da soli.
E se ci ripenso, ogni libro, frase, persona, momento, che per qualche motivo ha cambiato la mia di vita, in realtà non ha fatto altro che accendere una scintilla.
Ecco il fulcro della questione: era una sorta di trigger che ha generato un effetto valanga, che mi ha portato a ragionare su qualcosa su cui non avevo mai ragionato prima e che ha avuto come conseguenza diretta un profondo cambio di abitudini.
Quindi ogni volta che qualcuno mi dice “Raf sai che quel video o libro mi ha cambiato la vita” in realtà sta dicendo: dopo quella volta ho iniziato a riflettere su quella cosa che hai detto, e questo ha attivato un meccanismo che mi ha piano piano stravolto uno o più aspetti della mia vita privata o lavorativa.
Forse ora è più chiaro il mio pensiero iniziale. Ecco cosa volevo dire con “quell’espressione è sopravvalutata e forse anche abusata”.
C’è un’estrema semplificazione di un percorso lungo e personale che ha spinto l’individuo di turno a modificare profondamente delle convinzioni e delle abitudini.
E sono riuscito a capire questo meccanismo solo quando ho analizzato i miei, di cambiamenti.
In fondo è sempre un po’ così: quello che ci affascina negli altri è quello che non comprendiamo in noi.
Me ne accorgo anche solo riguardando i titoli e i contenuti delle puntate precedenti di questo podcast. Parlo di un grande cambiamento causato da un grande libro.
Di nuovo: un effetto domino che inizia una tessera minuscola (una frase, una pagina, una persona, un momento) e finisce per tirare giù una tessera enorme (c’è chi ha smesso di fumare così, chi ha iniziato a correre ogni giorno, chi ha cambiato città, chi ha mollato il lavoro da dipendente, chi ha imparato una nuova lingua e così via all’infinito).
Ovviamente, puntuale come sempre, a un certo punto ho incontrato sulla mia strada un autore che sul tema aveva scritto un libro che mi è stato di grande aiuto nel chiarirmi le idee sulla questione.
A sto giro si tratta di James Clear e il suo bestseller “Atomic Habits, trasforma la tua vita un piccolo passo per volta”.
Cavolo, oserei addirittura dire che nel titolo e sottotitolo è già spiegato tutto: si parla di cambiare vita e si parla di un passo per volta. La metafora delle tessere del domino si sposa alla perfezione con tutto questo.
Sai, sul tema delle abitudini sono stati scritti un botto di libri, ma proprio tanti. E alcuni di questi negli anni mi sono passati tra le mani e sono finiti nella mia libreria. Si passa dai testi super scientifici con un taglio estremamente accademico a quelli motivazionali che dopo la terza pagina ti fanno venire voglia di sistemarli nel camino.
Atomic Habits è uno dei migliori forse proprio perché riesce a piazzarsi lì in mezzo.
Ha quella solidità tipica dei libri che citano le fonti e che supportano ogni affermazione con studi e riferimenti di qualità, ma senza essere noioso, accademico e inutilmente complesso. Dall’altro lato ha anche quel risvolto pratico fatto di consigli, passi da seguire e modelli di riferimento che ti danno una spinta motivazionale non da poco.
Perché con le abitudini è sempre così: è facile fare il primo passo, e poi è difficilissimo rimanere costanti nel tempo.
Raccontare a tutti gli amici che questo è l’ultimo spritz e non berrai più alcol non richiede nessuno sforzo. Ma poi essere in grado di rinunciare alla birretta al pub del venerdì sera è tutto un altro paio di maniche.
Andare sul sito della palestra e mettere i dati della carta per far partire l’abbonamento richiede pochi minuti. Alzarsi il lunedì alle 6 quando fuori è buio e fa freddo per andare ad allenarsi è moooolto più complicato.
E allora l’autore ci viene incontro dicendo che la chiave dei grandi cambiamenti è nel fare un piccolo passo per volta. Senza strafare. Senza rivoluzionare la vita. Senza pretendere troppo da noi stessi.
Il fulcro del libro è che il cambiamento graduale è molto più sostenibile di quello drastico e improvviso. Il trucco è far fare il lavoro alla “legge della crescita composita”: cioè tutti i piccoli miglioramenti quotidiani composti nel tempo possono portare a risultati straordinari.
Il primo giorno non devi andare a correre 10 kilometri. Non ha senso se fino a ieri l’unico sport che hai fatto è la maratona netflix.
Inizia con un solo kilometro il primo giorno. Poi rifallo il secondo. E poi il terzo e così via. A un certo punto passerai a 2 quando ti sentirai a tuo agio. Poi a 3 - 4 - 5 e senza manco accorgertene starai correndo 10 kilometri.
Ecco che allora il concetto di inizio puntata diventa ancora più forte: siamo noi a cambiare la nostra vita. Perché se è vero che quel documentario ci ha fatto venire la voglia di correre, abbiamo poi noi fatto la scelta di comprare le scarpe da corsa e la tuta, seguita dalla scelta di mettere la sveglia alle 6, seguita dalla scelta di aprire la porta e uscire nonostante il buio e il freddo.
La vera forza delle abitudini è che questo concetto lo possiamo estendere a tanti aspetti della nostra vita. Ho fatto l’esempio della corsa perché è facilmente accessibile a tutti, ma il ragionamento vale per tutti gli ambiti nei quali vuoi fare un piccolo o grande cambiamento.
E qui ci potrebbe essere l’obiezione “Raf, tutto facile in teoria, ma poi la pratica è un altro paio di maniche. Come faccio a essere costante?”
Lo so, lo so, sono stato io in primis a dire che è facile iniziare, ma è tosta durare nel lungo periodo.
Non ti preoccupare, Atomic Habits, come dicevo poco fa, ci viene in aiuto con una valanga di suggerimenti pratici e consigli da seguire per far si che questi cambiamenti possano vedere la luce.
In particolar modo ce ne sono tre che mi sento di condividere con te, perché sono stati quelli più utili che ho provato sulla mia pelle. Il primo te l’ho accennato poco fa ed è la legge della crescita composita.
Un concetto noto nel mondo degli investimenti, ma fondamentale anche nelle abitudini e nei cambiamenti.
Il secondo è il concetto dell’identificarsi con le abitudini.
James Clear ci aiuta a comprendere che non dobbiamo cambiare la nostra vita tanto per cambiarla. Non dobbiamo cominciare o smettere una cosa tanto per farlo. Quell’approccio nel tempo non regge. Quello che invece ci permette di essere costanti è l’idea di diventare un certo tipo di persona.
Mi spiego con qualche esempio.
“Sono il tipo di persona che non fuma” è più forte di “ho smesso di fumare”
“Sono il tipo di persona che si allena” è più forte di “vado a correre”
“Sono il tipo di persona che ascolta gli altri” è più forte di “ho empatia”
Il consiglio dell’autore è di capire che tipo di persona vogliamo diventare e avere quell’obiettivo in mente lungo la strada.
E il terzo è quello di modificare l’ambiente per modificare le abitudini.
Questa è una roba di una semplicità incredibile ma di una potenza devastante.
L’autore ci dice che il modo migliore per essere costanti nelle nostre abitudini è quello di modificare di conseguenza l’ambiente che ci circonda per far si di abbassare o alzare le barriere in base alle nostre esigenze.
Anche qui, qualche esempio vale più di mille parole.
Se vuoi andare a correre tutte le mattine può essere utile prepararti già scarpe, tuta e borraccia la sera prima, magari vicino all’ingresso di casa. Così quando ti alzerai sarà già tutto pronto.
Se vuoi mangiare meno dolciumi e più frutta una buona idea può essere quella di non comprare più schifezze e di mettere della frutta sempre in vista sul tavolo o sulla scrivania. Così tra una mail e una call, quando avrai un po’ di languorino ti basterà allungare la mano per afferrare un mandarino o una mela.
Perché in fondo, proprio come dice James Clear, “gli obiettivi ti servono solo a dare una direzione, i sistemi invece ti aiutano a fare progressi”.
Hai ascoltato un episodio di Domande per crescere. Io sono Raffaele Gaito, fondatore del Growth Program, l'academy che ti aiuta a far crescere il tuo business e il tuo mindset. Ti do appuntamento nel prossimo episodio nel quale parleremo di ego. Come possiamo tenerlo sotto controllo e come possiamo metterlo da parte? Lo scoprirai nell’episodio 3.