
Le tecniche di meditazione nella Mindfulness
Come imparare a conoscere se stessi e ad accettarsi attraverso la meditazione
9min

Come imparare a conoscere se stessi e ad accettarsi attraverso la meditazione
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Episodi di Psicolibrarsi
Mindfulness deriva dalla traduzione di “sati”, termine che in lingua pali esprime il concetto di attenzione consapevole. Per meglio dire con Mindfulness si designa un atteggiamento verso l’esperienza, quindi, senza indirizzamento sul pensiero critico o giudice di ciò che si fa.
Questo concetto determina il principio base di questa antica disciplina che suggerisce di adottare un atteggiamento consapevole in ogni momento.
Quando si pratica la Mindfulness si ha la sensazione di poter fermare le proprie emozioni e poterle vedere con i propri occhi, in maniera quindi distaccata, al fine di dare alla mente la possibilità di elaborarle, comprenderle e guardarle apparire e scomparire nella mente.
Questo concetto sembra complicato ma con la pratica diventa quasi naturale realizzare che le emozioni e i sentimenti sono transitori; del resto è così che cambiamo stato d’animo nel corso di una giornata o solo in poche ore.
L’obiettivo principale delle tecniche di meditazione è di permettere di arrivare a una consapevolezza tale, da poter scegliere se agire su questi pensieri oppure lasciarli andare. In sostanza, la Mindfulness permette di catturare modelli di pensiero negativo prima che questi ci spingano in una spirale verso il baratro e di iniziare un nuovo processo vitale che porta al controllo della nostra vita.
Secondo Jay Shetty, autore di “Pensa come un monaco” essere negativi corrisponde a uno sguardo cupo sulla realtà; pertanto, “la negatività è un nemico da combattere, in quanto agisce come un vortice nell’anima”. Secondo alcuni studi scientifici, proprio la consapevolezza previene la depressione, colpendo positivamente gli schemi cerebrali dell’ansia, dello stress e dell’irritabilità.
Per beneficiare degli effetti positivi della Mindfulness occorre abituarsi ad inserire le tecniche di meditazione nel quotidiano, anche solo a piccole dosi, si potranno notare in poco tempo sorprendenti benefici per la salute mentale e fisica.
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Pensa come un monaco
Focalizzarsi sulla respirazione permette di concentrarsi sul proprio respiro e di prendere coscienza della propria esistenza, momento dopo momento.
Per iniziare basta inspirare ed espirare, concentrandosi sulla propria respirazione; in questa fase è bene non prefiggersi alcuno scopo, anche perché pensare di raggiungere determinati risultati, come, ad esempio, dimenticarsi delle proprie angosce, potrebbe interferire con la concentrazione che deve essere totale.
È bene concentrarsi su ogni respiro, perché è proprio questa tecnica che permette di fermarsi su ogni attimo della propria esistenza, osservando attentamente il crescere e il dissolversi delle emozioni.
Secondo Jon Kabat-Zinn, medico e fondatore del Center of Mindfulness in Medicine, autore di Dovunque tu vada ci sei già, durante la meditazione, specie se si è insoddisfatti, è utile fissare l’attenzione su un oggetto qualsiasi, in modo di aumentare la propria consapevolezza e fermare gli attimi fuggenti che si susseguono durante ogni momento della nostra esistenza.
L’attenzione al momento presente è importante per raggiungere l’equilibrio interiore. Se sei fuori dal presente, non sei “allineato” con la tua interiorità, per meglio dire sei sbilanciato mentalmente verso un tempo che non esiste.
Proprio questa è la principale causa di stress e sofferenza. La capacità della mente è anche quella di indirizzare il respiro in zone doloranti o affaticate del nostro corpo per intervenire direttamente sul dolore nella parte “malata”; naturalmente l’intervento è solo di tipo mentale, ossia s’ingannano le sensazioni che derivano dalla presa di coscienza del dolore, ridimensionandole attraverso una presa di distanza. Il respiro è il nostro più fedele alleato, nell’ascoltarlo prendiamo fiducia in esso e otteniamo una prospettiva più ampia riuscendo così ad osservare ed includere tutti i fattori che appartengono a quell’evento sia esso mentale o reale.
La respirazione consente la possibilità di riportare la nostra coscienza al centro di noi stessi, di scrutare ogni attimo della nostra esistenza e di osservare le scelte che abbiano a disposizione, così da calmare lo stress e la forte ansia.
Per focalizzarsi sulla respirazione esistono fondamentalmente due tecniche: una è la meditazione strutturata, la quale prevede di interrompere volutamente ogni attività durante la pratica; solo così ci si potrà concentrare solo sull’inspirazione e l’espirazione e focalizzarsi sulle diverse parti del corpo.
La seconda tecnica è la meditazione non strutturata, la quale consiste nell’imparare ad osservare il proprio respiro ovunque ci si trovi, durante o tra le diverse attività che si è intenti a svolgere. Si consiglia di utilizzare questo metodo come arricchimento della pratica strutturata, poiché permette di imparare a percepire se stessi di tanto in tanto nella giornata, percependo il modo in cui stiamo all’interno delle nostre attività.
Se interiorizziamo questa facoltà possiamo realizzare come ci sentiamo durante lo svolgimento delle nostre attività; posizione utile per riacquistare una calma fisica e psichica. Inoltre, questa tecnica non richiede del tempo specifico per la meditazione, quindi è più facile da inserire all’interno della giornata.
Del resto, sempre secondo Jon Kabat-Zinn esercitarsi nella meditazione “non significa ripetere sempre lo stesso esercizio, ma avere coscienza e lucidità nel momento in cui si sta praticando.
Pertanto, indipendentemente dalla tecnica che si utilizza, “non si avrà una meditazione sempre uguale alla precedente. È fondamentale saper prendere ogni momento, piacevole o spiacevole, così com’è e lavorare su ciò che si ha.
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Dovunque tu vada ci sei già
Il principio più importante della Mindfulness consiste nell’imparare a non giudicare le proprie emozioni, restare, invece, distaccati e indifferenti, per comprendere la transitorietà di queste senza lasciarsi sconfortare e nemmeno esaltare.
Per gli esperti di Mindfulness è necessario comprendere che non si possono fermare le emozioni o i pensieri, ma si può imparare ad utilizzare la loro energia a proprio vantaggio.
Questa capacità aiuta a ridurre l’impatto negativo sulla salute, poiché imparando a governare l’energie che derivano dalle emozioni, è possibile diventare capaci di attivare pensieri ed emozioni funzionali al proprio benessere.
Secondo Kabat-Zinn per praticare la meditazione in maniera corretta si devono registrare gli elementi che vengono alla mente e dargli una classificazione neutrale, senza valutarli ed etichettarli come buoni o cattivi.
In sostanza, il beneficio più utile che si ricava dalla meditazione è imparare ad elaborare coscientemente i propri sentimenti, che è differente da etichettarli con pregiudizi affrettati; il pregiudizio è sempre frutto dell'impulso, perciò inaffidabile perché dipende dal substrato culturale da cui si proviene.
Imparando a non giudicare un’emozione, si impara anche a comprenderne la storia (da dove nasce, come si sviluppa e perché svanisce) e così si arriva alla piena consapevolezza di se stessi e alla crescita.
Jay Shatty sostiene che riconoscere la propria identità vuol dire conoscere i propri punti di forza e di debolezza; vuol dire sentirsi bene dove si è ed essere contenti di essere in quel modo.
Esiste però un processo da fare per arrivare ad essere felici di se stessi, che può essere fatto solo tramite la meditazione; accettazione, infatti, non significa rassegnazione, ma consapevolezza di ciò che si è; perché è proprio dall’accettazione che si muovono le energie per il cambiamento. Se non hai nessuna consapevolezza di chi sei o dove ti trovi non puoi trovare la tua strada, ossia il cammino che può portarti verso la tua realizzazione.
L’accettazione non è affatto un atteggiamento passivo, ma richiede un impegno consapevole: secondo molti esperti è molto più semplice criticare le proprie sensazioni, provocando la nascita dello stress. Normalmente si tende a reprimere le emozioni che ci piacciono meno, a causa del giudizio a priori; la mente cosciente tende a voler cancellare il ricordo di un comportamento meschino o di una sensazione poco piacevole, ma questo non aiuta a conoscere ed accettare il proprio carattere.
Da questa inconsapevolezza nascono equivoci e bugie che danneggiano l’avvenire di ognuno di noi. Secondo Shetty, l’uomo è vittima di due grandi bugie: la prima è quando si convince che non diventerà mai qualcuno e la seconda è credere di poter diventare tutto quello che vuole. In realtà nessuna delle due casistiche è vera, perché ognuno è chiamato ad essere ciò che è.
Le tecniche di meditazione Mindfulness permettono di raggiungere questa consapevolezza, così da poter trovare la pace interiore e la propria felicità.
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