Investimenti tech per combattere il climate change
Una chiacchierata su Clubhouse tra Bill Gates e Andrew Ross Sorkin
11min
Una chiacchierata su Clubhouse tra Bill Gates e Andrew Ross Sorkin
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Episodi di Pianeta soldi
Iniziamo con una definizione. Cosa si intende per climate tech investing? È l’azione di investire in qualsiasi nuova tecnologia, nata per favorire lo smaltimento di CO₂ nell’aria e la contestuale eliminazione della sua produzione.
L’investimento in Climate tech abbraccia una serie di settori che affrontano ognuno a proprio modo la sfida della decarbonizzazione, con l’ambizioso obiettivo di arrivare a emissioni 0 o addirittura negative, dove oltre a non produrre CO₂, si contribuisce a purificare l’aria.
Il 2020 è stato il secondo anno più caldo della storia della Terra e i livelli di biossido di carbonio sono arrivati a picchi mai visti in 800.000 anni.
Questi dati sconcertanti, insieme alla pandemia globale da COVID-19, hanno acceso ulteriormente il dibattito sul tema del risparmio energetico.
Tema mai così attuale come ora, tanto che la percentuale di aziende che sta cercando delle soluzioni sostenibili per produrre beni e servizi a emissioni 0 è passato dal 34% di inizio 2020 al 54% di fine anno (dati del BNEF Executive Factbook).
Secondo un recente report di PwC, sebbene gli investimenti in tecnologie innovative per la salvaguardia del Pianeta siano solo il 6% del totale di capitali investiti, la cifra è passata dai 418 milioni di $ del 2013 ai 16,3 miliardi di $ investiti nel 2019.
Quasi la metà di questa cifra è stata investita su startup canadesi e statunitensi, mentre al secondo posto ci sono le startup cinesi. L’Europa ha visto investimenti per 7 miliardi di $ principalmente nella produzione di energia rinnovabile e batterie.
Non male, considerato che Stati Uniti, Europa e Cina sono tra i primi posti per la quantità di CO₂ annualmente prodotta. E fa riflettere che dieci anni fa negli Stati Uniti esistessero solo 10 unicorni nel settore climate tech.
Addentrandoci nella chiacchierata di Bill Gates con Sorkin, uno dei primi punti discussi è che bisogna puntare ad arrivare a 0 emissioni entro il 2050. Tutti devono fare la propria parte, i cittadini, le istituzioni, la politica e gli investitori.
L’alternativa la conosciamo già: le città insulari verranno coperte dall’acqua che continuerà ad avanzare, la biodiversità verrà compromessa e pian piano la Terra diventerà un Pianeta sempre meno ospitale.
Ne parla anche lo scrittore Jeff Goodell nel suo libro “The Water Will Come”.
Goodell dice, citando un rapporto della National Oceanic And Atmospheric Administration, che anche se interrompessimo oggi le emissioni di CO₂, il livello del mare potrebbe salire di oltre 2 metri entro il 2100.
Per adesso, i fenomeni legati ai cambiamenti climatici si manifestano attraverso eventi disastrosi ma sporadici. Per cui, se non ci informiamo nel modo giusto, potremmo sottovalutare il problema, che purtroppo c’è già e sarà difficile da frenare.
Gates ha spiegato anche perché non basta ridurre le emissioni, ma bisogna portarle a 0. L’anidride carbonica rimane intrappolata nell’aria per anni e anni, quindi avere una semplice riduzione non basta per frenare il progressivo aumento della temperatura.
Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Ad esempio possiamo scegliere dei sistemi che ci aiutino a controllare la temperatura delle nostre abitazioni quando non siamo in casa, oppure acquistare delle alternative vegetali alla carne o dare nuova vita a materiale esausto.
Tutto questo ha un impatto sulle emissioni di CO₂: dobbiamo farci portavoci di un cambiamento globale.
Alcune aziende ci aiutano in questo, dandoci gli strumenti per inquinare meno o per controllare la nostra quotidianità in modo consapevole e responsabile.
Climeworks ad esempio è un’azienda che aiuta a calcolare quanta anidride carbonica produciamo con le nostre azioni quotidiane.
Ci si iscrive al loro programma e si risponde ad alcune domande. Una volta che il sistema avrà calcolato la media delle nostre emissioni in base al Paese in cui viviamo e ad altri parametri, si potrà fare delle azioni concrete per ridurre la quantità giornaliera di CO₂.
Come? Investendo in progetti innovativi green, che hanno come obiettivo specifico quello di compensare le emissioni di gas serra o trovare modi alternativi per produrre prodotti/servizi a impatto 0.
Le conseguenze del cambio climatico 19 minThe Water Will Come
Alla domanda di Sorkin, relativa alle auto elettriche e a Tesla, la risposta di Gates è molto chiara: quello che sta facendo Tesla per le auto elettriche è fantastico. Avremmo bisogno di più imprenditori così.
Oltre all’impegno profuso nelle auto elettriche, Elon Musk ha promosso un’iniziativa a gennaio, promettendo 100 milioni di $ a chiunque portasse un’idea in grado di impattare positivamente sulla riduzione delle emissioni di gas serra. In generale secondo Gates il mondo delle auto sta facendo molto. Viene nominata anche General Motors, che ha annunciato che non produrrà più veicoli alimentati con combustibili fossili a partire dal 2035.
Oppure Quantum Scape, che produce una nuova tipologia di batteria per auto elettriche a più lunga vita e con meno utilizzo di grafite. La strada è quella giusta, ma è ancora lunga e non basta focalizzarsi sulla mobilità su strada. Un altro punto da tenere in considerazione e che sarà centrale per il futuro, è l’utilizzo di combustibile sostenibile per il traffico aereo e l’utilizzo di nuove e più efficienti tecnologie.
L’Europa ad esempio sta puntando molto sulla decarbonizzazione del settore aereo entro il 2050. L’iniziativa si chiama “Destination 50” ed è una grossa sfida che partirà con la riduzione del 55% delle emissioni di CO₂ per i voli intra europei entro il 2030.
Secondo quanto riportato da Gates, il cemento è responsabile della produzione dell’8% circa di Co₂. E il 60% di questa quantità non viene rilasciata dalla combustione di combustibili fossili, ma dalla reazione chimica innescata per la produzione di cemento. Eppure non esiste ancora un modo di produrlo che sia pulito. Né tantomeno un modo efficiente per sostituirlo nell’edilizia moderna.
Non possiamo chiedere ai Paesi in via di sviluppo di non utilizzare il cemento per evolvere, né possiamo tornare indietro su quanto fatto nei Paesi già sviluppati, ma si può investire in nuovi modi di produrre che vadano a impattare meno sull’ambiente.
C’è ad esempio, dice Gates, un’azienda chiamata Carbon Cure, che produce cemento dall’anidride carbonica.
Questa infatti, compressa in un certo modo, diventa un minerale da utilizzare all’interno del cemento stesso.
Carbon Cure e la sua tecnologia, saranno in grado nel breve termine di tagliare del 30% le emissioni di CO₂ dovute alla produzione del cemento.
Le soluzioni ci sono, bisogna farle crescere investendo. Ed è quello che sta facendo il fondo di investimenti Breakthrough Energy fondato dallo stesso Gates nel 2015.
Sul nucleare si è parlato positivamente. Alla domanda del giornalista Gates ha risposto così:
"Il nucleare è più sicuro di qualsiasi altra fonte di produzione [di energia]. Pensa agli incidenti nelle miniere di carbone o ai gasdotti che esplodono. [...] Le percentuali di morti sono molto più alte".
Il problema è ancora una volta tecnologico. Bisogna investire per rendere il nucleare più sicuro.
Una nuova tecnologia ad esempio è quella che utilizza sodio liquido anziché acqua per raffreddare il nucleo atomico e ridurre la pressione che può causare incidenti ed esplosioni.
Il fondo di investimenti di Gates sta puntando anche sul nucleare quindi, perché produrrebbe energia in grandi quantità senza emettere CO₂. Inoltre le innovazioni sul campo stanno rendendo possibile la costruzione di centrali in modo più veloce, meno dispendioso e soprattutto più sicuro.
Quando saranno risolti i problemi “tecnici” che hanno reso l’energia atomica pericolosa agli occhi del grande pubblico, si potrà optare per questo tipo di produzione.
Per Gates l’energia solare e quella eolica sono delle ottime soluzioni da usare nelle attività quotidiane per ridurre la quantità di CO₂ prodotta dalle singole persone, ma è difficile pensare che possano essere abbastanza potenti per alimentare apparati industriali.
Il problema principale secondo Gates è che devono essere incamerate in grandi quantità per poi essere rilasciate a distanza di tempo e ad oggi non esiste un sistema tanto potente per poterne conservare grandi quantità senza disperdere le energie prima che siano utilizzate. Aggiunge che sta ancora investendo in aziende che possano produrre nuove tipologie di batterie e probabilmente ha investito più soldi di chiunque altro in questo, ma siamo ancora troppo lontani da un punto almeno vicino all’efficienza.
Siamo in una fase storica importante per il rinnovato interesse nei confronti dei cambiamenti climatici. Per la prima volta nella storia dell’industria, investitori e startup stanno davvero facendo la loro parte per trovare una soluzione, in una corsa contro il tempo che accelera con l’accelerare degli effetti disastrosi della presenza di Co₂ nell’aria.
Non c’è un’unica soluzione, tutte le nostre attività quotidiane devono convergere verso l’unico vero obiettivo: rendere la vita dell’uomo sulla Terra più sostenibile e più rispettosa della biodiversità e dell’ambiente.
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