La percezione del denaro: contante, cashless e criptovalute
Gli aspetti psicologici e le distorsioni causate dal denaro virtuale
15min
Gli aspetti psicologici e le distorsioni causate dal denaro virtuale
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Episodi di Pianeta soldi
Pedro Quezada emigrò negli Stati Uniti dalla Repubblica Dominicana all'età di 18 anni per sfuggire alla povertà e con l’obiettivo di costruirsi un futuro migliore. La sua è una storia come molte altre: all'inizio una serie di lavori umili e mal retribuiti e infine l'avvio di una piccola attività commerciale. Non una svolta, visto che è costretto a mandare avanti tutto da solo lavorando 18 ore al giorno, ma almeno non deve più sgobbare per gli altri. Il vero cambiamento epocale per il 45enne Quezada arriva il 23 marzo del 2013 quando i numeri del biglietto della lotteria Powerball acquistato per 2 dollari qualche giorno prima in un negozio di liquori vengono estratti, consentendogli di aggiudicarsi la vincita record di 338 milioni di dollari (152 milioni al netto delle tasse).
Quezada non poteva certo immaginare che…
Si può pensare che tutto ciò sia stato causato dal fatto che Quezada fosse sostanzialmente uno sprovveduto del tutto inadeguato a disporre e gestire ingenti somme e che quindi sia stato presto vittima di eventi molto, troppo più grandi di lui. Ma non è così.
Jack Whittaker era un importante manager del settore delle costruzioni in West Virginia. Si può tranquillamente dire che era un uomo ricco: la sua fortuna era stimata in 17 milioni di dollari. La sera della vigilia del Natale 2002 investì 100 dollari in biglietti della lotteria Powerball in quanto il premio che sarebbe stato estratto il giorno dopo ammontava a ben 314,9 milioni di dollari (se il vincitore avesse scelto la rendita come forma di pagamento, la vincita sarebbe stata di 170,5 milioni in un’unica soluzione).
Whittaker non era un acquirente abituale di biglietti della lotteria ma lo diventava quando il premio superava i 100 milioni. La sua strategia ebbe successo e vinse il jackpot, scegliendo la forma cash da 170,5 milioni di dollari. Whittaker donò immediatamente il 10% della vincita in beneficenza, altri 14 milioni andarono alla creazione della Jack Whittaker Foundation per aiuti a famiglie disagiate in West Virginia, regalò un appartamento, un fuoristrada e 44 mila dollari alla persona che gli aveva venduto i biglietti.
Nonostante questo anche per lui le cose andarono ben presto a rotoli. Nel giro di due anni subì due furti in auto da oltre 700 mila dollari mentre si trovava in uno strip club, morirono l'ex fidanzato della nipote e la nipote stessa in circostanze poco chiare. Venne poi denunciato dal casino Caesars Atlantic City per aver emesso assegni falsi per 1,5 milioni di dollari per coprire perdite di gioco. Nel 2009 la figlia (la madre della nipote morta in precedenza) venne trovata cadavere e nel 2016 la sua abitazione venne distrutta da un incendio. Whittaker morì nel 2020 all'età di 73 anni.
Dunque, che si tratti di soggetti in condizioni economiche disagiate e socioculturali di basso profilo, o al contrario di persone benestanti e abituate a negoziare transazioni di controvalore elevato, le conseguenze del ritrovarsi all'improvviso in possesso di una somma di denaro stratosferica possono essere devastanti. In base ad alcune ricerche ben l'87% dei vincitori di lotterie sperpera tutto il denaro entro 24 mesi: un dato che ha dell'incredibile ma che ha diverse spiegazioni.
Secondo il premio Nobel per l'Economia Richard Thaler una delle cause è una sorta di contabilità mentale che il cervello umano inconsciamente realizza, posizionando in aree diverse il denaro guadagnato lavorando e quello incamerato senza sforzo. Al primo viene assegnata una scarsa propensione al rischio: i soldi incassati con il sudore della fronte devono essere gestiti con grande attenzione perché il ricordo delle energie impegnate per produrli ha un'azione potente. Il secondo invece può essere esposto a rischi maggiori, dato che l'entrarne in possesso non è costato nulla: questo fa sì che la percezione del rischio venga distorta, fino a essere completamente annullata nei casi estremi.
Un'altra spiegazione è fornita da Daniel Kahneman (anch'egli premio Nobel per l'Economia) e dal fenomeno “dell’ottimismo irrealistico". Cosa succede ai vincitori di grosse somme di denaro? Sanno di essere stati molto, molto fortunati ma non si rendono conto fino in fondo che si è trattato di un caso, un unicum statistico irripetibile. Questo fa nascere in loro, a livello inconscio, la convinzione che l'essere stati fortunati in passato sia garanzia di altrettanta fortuna in futuro: una sorta di elezione all'Olimpo che crea l'illusione dell'infallibilità.
La conseguenza di ciò non può che essere la rovina finanziaria. C'è un'ultima ipotesi che può entrare in gioco nello spiegare le conseguenze rovinose delle vincite milionarie, ma è applicabile solo alle persone provenienti da situazioni di difficoltà economica. Questi soggetti, cresciuti in ambienti finanziariamente complicati, hanno un rapporto difficile con il denaro e soprattutto con la ricchezza. In giovanissima età ambiscono a diventare benestanti, ma il passaggio dall'adolescenza alla dimensione adulta quasi sempre si compie senza che il desiderio di crescita si realizzi.
A questo punto si sviluppa un meccanismo mentale di "protezione" verso se stessi e la propria condizione di disagio finanziario: in sostanza iniziano a detestare i ricchi e il denaro, considerando i primi come persone prive di senso morale e il secondo come qualcosa di socialmente riprovevole. Nel momento in cui si trovano in possesso di grosse somme di denaro, questi soggetti vanno in crisi poiché subentra in loro il senso di colpa per l'essere diventati ricchi, ovvero persone odiose e amorali. Si sentono quindi in dovere di essere ricchi ma in modo diverso dai ricchi amorali: pertanto iniziano ad aiutare chiunque, partendo da parenti, amici, conoscenti, vicini di casa che li trasformano in...”bancomat” fino a quando la vincita, per quanto ingente, viene esaurita.
Tutto questo ci porta a prendere in esame quanta importanza abbia la psicologia nella valutazione di una situazione finanziaria: molto più spesso di quanto si possa immaginare l'applicazione di elementari regole di matematica e statistica viene totalmente azzerata a causa del prevalere dell'irrazionalità legata al denaro.
Ciò accade quando quest'ultimo non è frutto del lavoro ma arriva all'improvviso per una vincita. Il ritrovarsi "d'emblée" in possesso di una grande somma può causare reazioni capaci di sovvertire una delle regole esposte da Rob Moore in "Money", ovvero che il ricco diventa sempre più ricco: la regola funziona quando la ricchezza deriva dal lavoro, dato che accumulare ricchezza grazie a un'attività non è casuale ma il frutto di abilità e oculatezza nel gestire il denaro.
Però, come abbiamo visto nel caso di Jack Whittaker, vincere una grossa somma, di molte volte superiore a quella creata lavorando, può destabilizzare la mente anche di chi in precedenza si era dimostrato abile nel gestire il denaro e spingerlo a commettere errori che non avrebbe mai commesso senza la vincita.
Conoscere il denaro per fare e dare di più 20 minMoney
Esistono metodi per proteggersi da questi rischi? E più in generale per interpretare correttamente il valore del denaro? Dan Ariely e Jeff Kreisler in "Dollars and Sense" suggeriscono alcune strategie utili per affrontare queste problematiche. Un primo metodo da adottare consiste nell'acquisire informazioni da più fonti possibile: amici, conoscenti, persone fidate e, ovviamente, la rete. Il Web consente di accedere a una quantità enorme di informazioni. Tutto ciò è tanto più utile quanto maggiore è la somma di denaro che ci apprestiamo a utilizzare.
Ad esempio, se stiamo per acquistare casa, il tempo e le risorse impiegate per reperire informazioni sul valore degli immobili che riteniamo interessanti dovranno essere ben superiori rispetto al caso di acquisto di un'autovettura. La seconda strategia è quella di adottare una sorta di piano di accumulo del risparmio: vincolare una determinata somma di denaro su base mensile, o altra cadenza temporale, al fine di eliminarla dalla nostra disponibilità e scongiurare il rischio di "cadere in tentazione".
Il terzo espediente suggerito da Ariely e Kreisler è la condivisione delle riflessioni sul denaro con persone a noi vicine. Parlare delle esperienze e delle aspettative relative agli aspetti finanziari con i nostri amici aiuta a migliorare la percezione del reale valore del denaro e a prendere decisioni corrette.
Dan Ariely e Jeff Kreisler individuano anche una delle cause che possono indurre a perdere di vista la giusta valutazione del denaro. Quando si spendono soldi è inevitabile provare una sorta di dolore-fastidio direttamente collegato all'atto stesso del prelevare denaro dalle nostre disponibilità e consegnarlo fisicamente a chi ci sta vendendo il bene o servizio. L'utilizzo delle carte di credito elimina questo doloroso passaggio e, di conseguenza, ci induce a spendere di più.
Lo stesso meccanismo funziona ogniqualvolta utilizziamo la moneta elettronica, quindi carte di debito, di pagamento, siti di e-commerce, fino ad arrivare alle app di pagamento installabili sugli smartphone. Più in generale possiamo dire che il progressivo abbandono del contante e la smaterializzazione del denaro favoriscono l'impulso a spendere e quindi a distorcere la percezione del valore dei soldi.
Lo sviluppo della tecnologia dell'informazione ha spinto il limite ben oltre, fino a creare monete in tutto e per tutto virtuali: le criptovalute, tra cui il bitcoin è la più conosciuta. Queste valute si basano su un sistema parallelo denominato blockchain. La Blockchain, ben descritta nell'omonimo libro di Mark Gates, traducendo dall'inglese significa "catena di blocchi" e fa parte della famiglia dei "distributed ledger" (registri distribuiti). Si tratta di sistemi informatici basati su registri, archivi, database distribuiti, ovvero non concentrati in un unico "deposito" ma su una molteplicità di nodi, su ognuno dei quali esiste una copia del registro identica alle altre. Il database è consultabile e modificabile da ogni singolo nodo, a patto che la modifica superi il vaglio dell'algoritmo di consenso che protegge l'intero sistema.
Criptovalute, contratti intelligenti e il futuro del denaro 19 minBlockchain
La blockchain può avere molteplici applicazioni: tra le più originali e popolari troviamo anche Earth 2. Si tratta di un progetto di mappatura virtuale della Terra in tessere di 10 metri per 10 con la possibilità di acquistarle. In pratica una versione digitale del mondo "a quadretti" liberamente scambiabili tra gli iscritti al sito e con quotazioni in dollari variabili in base al gioco domanda-offerta.
Qualcosa di molto simile a una borsa in cui a essere negoziate non sono le azioni di società ma le circa 5.100 miliardi di tessere in cui è suddivisa la Terra nella rappresentazione virtuale fornita da Earth 2. Il progetto Earth 2 è stato lanciato dal fondatore Shane Isaac alla fine del 2020. La blockchain fornisce quindi la struttura su cui sviluppare non solo transazioni e scambi ma anche valute virtuali. Questo passaggio potrebbe dare una spinta ulteriore alla distorsione nella percezione del valore del denaro, nel caso in cui le criptovalute dovessero diventare popolari ed essere accettate come strumento di pagamento comune. Si tratta di un rischio al momento attuale non significativo ma alcuni segnali in tal senso si iniziano a manifestare.
Nel febbraio 2021 Tesla, il produttore di auto elettriche creato da Elon Musk, ha annunciato che accetterà pagamenti in bitcoin per i suoi prodotti. Non solo: Tesla ha anche acquistato l'equivalente di 1,5 miliardi di dollari della criptovaluta. Anche se subito dopo questo annuncio, Musk è tornato sui suoi passi dichiarando che non si aprirà più a bitcoin per questioni legate all’inquinamento ambientale, Musk è solo l'ultimo in ordine di tempo di molti investitori che hanno deciso di puntare sul bitcoin.
I precursori della specie sono stati i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, gli sconfitti della battaglia legale con Mark Zuckerberg per la paternità di Facebook. La storia della loro "resurrezione" è narrata da Ben Mezrich in "Bitcoin Billionaires". L'intuizione delle potenzialità del bitcoin ha concesso ai Winklevoss un'altra chance e loro l'hanno sfruttata, prima investendo nella BitInstant di Charlie Shrem e successivamente fondando Gemini, un mercato di scambio e sito di stoccaggio di valute digitali.
In definitiva possiamo affermare che attribuire il corretto valore al denaro non è così semplice e scontato come potrebbe sembrare a prima vista. Esistono variabili psicologiche difficili da controllare e quindi capaci di determinare distorsioni letali. L'utilizzo di metodi e tecniche ad hoc può essere utile per ridurre il rischio di perdere i giusti riferimenti nella valutazione della propria situazione finanziaria. L'evoluzione tecnologica introduce però gradi di difficoltà sempre nuovi: dalle carte di credito si è passati alle app di pagamento per arrivare infine alle criptovalute. Ed è improbabile che sia finita qui.
La storia di chi ha costruito un impero finanziario con i Bitcoin 14 minBitcoin Billionaires
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