Episodi di Storie di Donne
01. Incinta della sua primogenita, Jessica Alba ha una grave reazione allergica a un detersivo per bucato pensato proprio per i bambini
Jessica si spaventa. Ricorda come da piccola soffrisse di diverse allergie croniche, asma e regolari attacchi di polmonite. Ricorda il tempo passato in ospedale, l’isolamento, le attenzioni che da adolescente doveva avere per tutto quello che mangiava ma anche per la scelta dei vestiti da indossare in base al tessuto di cui erano fatti.
E se questa creatura che porta dentro di sé fosse come lei? Se anche questa bimba fosse allergica a tutto? Jessica non ha dubbi: deve fare qualcosa. Cerca così di capire cosa possa aver causato la reazione allergica e scopre che ci sono tantissime sostanze chimiche non testate – ma potenzialmente tossiche – in molti prodotti che quotidianamente usiamo, dai detersivi ai cosmetici, dai prodotti di bellezza a quelli per la cura della persona. Come prima cosa decide quindi di acquistare delle alternative sulla carta più salutari. Si documenta e trova dei prodotti che pensa possano essere adatti ma, una volta acquistati, si rende conto che non lo sono affatto. Jessica non si arrende. Deve esserci una soluzione. Continua così imperterrita la sua ricerca giorno dopo giorno ma più va a fondo e meno riesce a comprendere i legami di queste sostanze chimiche con la salute umana. È troppo difficile, a volte sembra quasi che serva una laurea in chimica per capirci qualcosa. Il bandolo della matassa continua a sfuggirle. Non è possibile – pensa – che non esista un marchio affidabile in grado di creare e commercializzare prodotti onesti, etici, in cui non vengono usate sostanze potenzialmente dannose. Nonostante le accurate ricerche, però, non riesce a trovare nulla del genere.
All’epoca Jessica Alba era al top della sua carriera come attrice. I prodotti di make-up facevano parte della sua quotidianità. In più, stava per dare alla luce una bimba. E presto avrebbe dovuto scegliere dei prodotti per l’infanzia adatti alla salute di sua figlia. Decide così di creare The Honest Company, un’azienda che commercializza prodotti sicuri, facili da riconoscere come tali, e rispettosi dell’ambiente.
Ci sono voluti anni prima di trovare le persone giuste con cui realizzare questo progetto. Nel frattempo, Jessica si tuffa a capofitto nello studio di questo settore. Parla con esperti, si documenta su sicurezza chimica e trasparenza nei prodotti di consumo, e nel 2011 fa pressione sul Congresso degli Stati Uniti per l'approvazione del Safe Chemicals Act. Nello stesso anno trova finalmente tre soci con cui fondare la sua azienda: Brian Lee, Christopher Gavigan e Sean Kane, esperti rispettivamente nei settori dell'e-commerce, della salute dei bambini e dell'imprenditoria digitale. E così, nel 2012, lancia sul mercato i primi 17 prodotti a marchio The Honest Company, diventando pioniera di quella tendenza eco-friendly che in pochi anni avrebbe letteralmente spopolato. Uno dei prodotti più apprezzati dai suoi clienti fin da subito sono stati i pannolini biodegradabili, realizzati senza cloro né lattice, profumi o parabeni.
The Honest Company cresce in fretta e Jessica ottiene numerosi riconoscimenti e premi, anche per il suo impegno nella sostenibilità ambientale e nell'empowerment delle donne nel mondo degli affari. Nel 2016 viene inserita nella lista delle “100 persone più influenti" stilata dalla rivista Time e riceve il premio "Rivelazione dell'anno" da parte della rivista Entrepreneur. Dopo un notevole successo negli Stati Uniti, The Honest Company sbarca anche in Europa, dove vende principalmente prodotti di bellezza. Negli anni, l’azienda si è impegnata anche nel sociale, aiutando le comunità in difficoltà tramite la donazione di prodotti e finanziando organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano di sicurezza alimentare.
02. Poliedrica e talentuosa, Jessica Alba non ha mai avuto paura di fallire
Questo è lo spirito con cui ogni giorno vive la sua avventura imprenditoriale, lo stesso con cui si è fatta largo a Hollywood anni prima. Nata nel 1981 a Pomona, in California, Jessica è figlia di un pilota dell’aeronautica militare statunitense di origini messicane. A causa del lavoro del padre, la famiglia di Jessica si trasferisce spesso e questo, insieme ai problemi di salute di cui soffre fin da piccola, la porta a non avere molti amici. Ma ha un sogno nel cassetto: fare l’attrice. Da introversa per natura, sentiva che l’essere qualcun altro le avrebbe dato la possibilità di inserirsi meglio nel mondo. E così, dopo aver vinto un concorso di recitazione a Beverly Hills, all’età di 11 anni Jessica inizia a recitare. A 13 anni, viene scritturata da un agente e ottiene il suo primo ruolo nel film Vacanze a modo nostro. Quando ha 19 anni, interpreta l’eroina Max Guevara in Dark Angel, la serie televisiva ideata da James Cameron e Charles H. Eglee, che le vale una nomination ai Golden Globe nel 2001. Il suo esordio sul grande schermo arriva nel 2003 con il film cult Honey, in cui interpreta un'aspirante insegnante di danza. Questo ruolo le apre la strada ad altri film, tra cui I Fantastici 4, Sin City e Machete. E, proprio sul set de I Fantastici 4, Jessica incontra quello che di lì a qualche anno diventerà suo marito e padre dei suoi tre figli, il produttore Cash Warren.
Le sue origini latine non sono sempre state un vantaggio per lei, nonostante la sua indubbia bellezza. Jessica ricorda come nei primi anni della sua carriera fosse considerata “esotica” e come abbia dovuto lottare contro discriminazioni e stereotipi per poter ottenere ruoli da protagonista. La diversità a Hollywood era ancora vista in modo negativo. Ma non solo. Non era ancora nato il movimento MeToo, e Jessica racconta di essersi costruita attorno a sé una corazza di mascolinità per evitare di cadere vittima di molestie sessuali. La sua femminilità, ha dichiarato in diverse interviste, l’ha riacquistata solo dopo aver messo al mondo la sua prima figlia. Oggi la situazione è un po’ cambiata ma, proprio come accade anche nel mondo degli affari, la disparità di genere rimane un problema importante nella nostra società. Jessica è anche convinta che molte donne abbandonino il proprio lavoro perché non c’è un sistema di supporto adeguato. Per questo, nella sua azienda, pone molta attenzione al benessere delle sue persone, promuovendo i congedi parentali per entrambi i genitori ed eliminando il gender pay gap.
Guardando a posteriori la sua carriera di attrice, si può capire meglio come anche quella sia stata portata avanti con quello stesso spirito imprenditoriale che poi le ha permesso di creare The Honest Company. La strategia Jessica ce l’ha nel sangue. Ogni ruolo, ogni contratto, ogni partnership faceva parte di un piano più grande per affermarsi come marchio globale. Orientata ai dati e con una mentalità analitica, Jessica sapeva bene fino a dove poteva arrivare all’interno di Hollywood e questo le ha permesso di trasformare se stessa in qualcosa di più grande di una semplice attrice.
Ci sono due curiosità sul suo essere imprenditrice. La prima è che il suo eroe imprenditoriale è Steve Jobs, una persona che lei stessa definisce un “visionario che si è attenuto alle proprie idee”. In altre parole: aveva una grande idea e si è circondato di persone che l’hanno aiutato a realizzarla. E, per quanto molto diversi nei tempi e nei modi, Jessica sente di avere qualcosa in comune con questa visione. La seconda è che nel tempo ha imparato il potere di celebrare gli errori. È una cosa che ha iniziato a fare dopo averne parlato con altri CEO e imprenditori. Ogni errore è un passo avanti, un’opportunità di evolvere verso una forma migliore ed è proprio per questo che va celebrato.
03. Quando le viene chiesto se è femminista, Jessica risponde che lo è fin da quando ricorda di essersi mai identificata in qualcosa
Il merito è della sua famiglia che fin da piccola le ha trasmesso il valore dell’uguaglianza. Ed è proprio questa la definizione che Jessica dà di femminismo. Femminismo è uguaglianza, cioè avere gli stessi diritti a prescindere dal proprio genere. Dalla sua famiglia, però, Jessica trae anche un altro importante insegnamento. In diverse interviste ha ricordato come sia cresciuta in una famiglia a basso reddito e senza stabilità economica, provando sulla sua pelle quella che lei stessa ha definito “modalità di sopravvivenza”. I suoi genitori, infatti, arrivavano a stento alla fine del mese. Il domani non era mai garantito, figuriamoci i sogni. Jessica però non ci sta e decide di fare tutto il possibile per poter raggiungere un’autonomia finanziaria e vivere una vita stabile, fatta di scelte consapevoli. E alla fine ce l’ha fatta.
Jessica Alba non ha paura neanche di parlare di salute mentale. A questo proposito ha dichiarato di andare da un terapeuta con le sue due figlie più grandi. Non c’è nulla di cui vergognarsi se si vuole essere un genitore migliore, ha sottolineato. Jessica infatti ci va da quando la figlia maggiore è entrata in quella fase della vita in cui cominci a non sentirti più compreso dai familiari e non sai neanche tu bene come prendere la vita. Jessica ricorda come anche a lei era successo durante l’adolescenza e di averne sofferto. Per questo ha deciso di andare da un terapeuta insieme alle figlie.
L’attrice e imprenditrice conosce bene i benefici della terapia. A vent’anni soffriva d’ansia a causa dell’enorme pressione del successo ma ha iniziato a lavorare su se stessa solo più tardi. La terapia l'ha aiutata a capire di che pasta era fatta e tutte le grandi cose che poteva realizzare nella vita.
A chi le chiede un consiglio su come realizzare la propria impresa, Jessica non ha dubbi: la cosa fondamentale è credere nella propria idea e non farsi scoraggiare da chi dice che non si può fare. Mentore per vocazione, Jessica insiste molto anche sulla necessità di non smettete di innovare, di essere risolute e di concentrarsi su quello che si fa. Perché se si vuole qualcosa nella vita, bisogna essere creativi nel raggiungerla. E proprio come il suo business e la sua carriera di attrice, anche Jessica non si ferma mai ed è in continua evoluzione.
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