Linda Raimondo
Fisica, divulgatrice scientifica e aspirante astronauta
12min
Fisica, divulgatrice scientifica e aspirante astronauta
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Episodi di Storie di Donne
Questa settimana presso il Marshall Space Flight Center della NASA è stata un’esperienza unica e bellissima che ha rafforzato ancora di più il suo amore per lo spazio. È il 2019, Linda ha 20 anni, ed è qui perché insieme al diciottenne Mattia Barbarossa ha vinto il concorso Space Exploration Master, indetto dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. I due giovani hanno presentato il progetto per un adattatore universale da applicare allo spazioplano Dream Chaser, in grado di raccogliere grosse quantità di materiali spaziali e di riportarli sulla Terra.
Quella in Alabama non è la prima visita di Linda a un centro della NASA. Nel 2016, grazie a un programma di scambio interculturale, Linda ha vissuto sei mesi in Florida dove è stata ospite di una famiglia americana e ha frequentato l'high school della città in cui abitava. Ma perché scegliere proprio la Florida, qualcuno si chiederà. Semplice. Linda fin da piccola sogna di esplorare lo spazio. Quando al liceo decide di vivere questi mesi di studio all’estero non si fa sfuggire l’occasione di andare dove si trova uno dei più importanti centri della NASA.
In Florida, infatti, c’è il Kennedy Space Center, uno dei dieci centri operativi della NASA e, dal 1968, principale centro di lancio dei programmi spaziali statunitensi. Durante la sua permanenza in Florida, Linda visita il centro da semplice sognatrice ma l’esperienza di vivere a 17 anni da sola all’estero le dà una spinta in più. Capisce che andare a scuola non significa solo studiare perché si è costretti a farlo. La scuola può essere anche una fonte preziosa di grandi opportunità. Oltreoceano aveva visto come i suoi coetanei avevano mille occasioni per sperimentare diverse attività, sia intellettuali che sportive. E se già prima di partire Linda era solita organizzare piccole conferenze a tema astronomico, una volta rientrata in Italia decide di crearsi nuove occasioni per esprimere le sue passioni e stimolare i suoi interessi. La prima di queste è partecipare insieme a un amico al concorso Odysseus Space Contest promosso dall’ESA, e vincerlo.
Le stelle catturano il suo sguardo sognante e si riflettono nella luce di questi occhi che sanno già cosa vogliono. Linda nasce e cresce ad Almese, un paese della Valle di Susa, in provincia di Torino. Qui il cielo è luminoso. Gli astri splendono senza essere nascosti dalle fonti di luce delle città. E in più c’è suo papà, appassionato di aeronautica, che spesso le racconta con emozione l’allunaggio del 1969. Suo padre aveva nove anni quando quel 21 luglio Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, mette piede sulla Luna. Per lui è stato un evento talmente intenso che lo racconta con così tanta emozione che a Linda sembra quasi di averlo vissuto anche lei in prima persona.
A sette anni Linda dichiara che da grande avrebbe fatto l’astrofisica. È un pomeriggio, e suo nonno Aldo le sta preparando una cioccolata calda. «L’astrofisica?» le chiede. Lei annuisce e con un’espressione seria risponde «Proprio così». Il nonno si scioglie in un sorriso ed esclama «Sono orgoglioso della mia nipotina delle stelle!».
La passione di Linda per le stelle cresce negli anni, così come la sua determinazione a rendere i suoi sogni realtà. A 12 anni trova il contatto Skype dell’astrofisica Margherita Hack e decide di chiamarla. Un paio di anni prima aveva ricevuto in regalo un suo libro, intitolato Notte di stelle, ed era rimasta affascinata dalla figura di questa scienziata. Così, trascinata dalla passione e da quella sana follia che caratterizza quell’età, clicca sul tasto verde del profilo di Margherita facendo partire una videochiamata. Non si aspetta una risposta. Invece, poco dopo, ecco la famosa astrofisica materializzarsi sullo schermo. Imbarazzata, felice, stupita. Dopo qualche tentennamento Linda esordisce chiedendole cos'è la fisica quantistica. Inizia così una serie di lunghe chiacchierate tra loro. Margherita Hack diventa per lei una fonte di grande ispirazione tanto che all’esame di terza media Linda porta una tesina dal titolo Vi racconto l’astronomia, proprio come il titolo di uno dei libri di Margherita Hack.
Un’altra sua fonte di ispirazione nonché modello di riferimento è l’astronauta Samantha Cristoforetti. E Linda è riuscita a incontrare anche lei. Sempre in quegli anni, la rivista Focus Junior offriva ai suoi giovani lettori la possibilità di intervistare un loro idolo a scelta. Linda scrisse di voler incontrare Samantha Cristoforetti e così è stato.
Dopo la sua esperienza americana durante il liceo e aver vinto il contest dell’ESA, nel 2018 Linda partecipa alla prima edizione del Geospace Astronaut Training. Si tratta di passare quattro giorni in una zona remota dell’Islanda e sottoporsi a un addestramento simile a quello fatto dagli astronauti delle missioni Apollo prima di andare sulla Luna. A questo si aggiungono lezioni di speleologia, vulcanologia, geologia e astrobiologia tenute da professori dell’Università di Cambridge e di Húsavík, la città islandese in cui si svolge il training. Il team, tutto al femminile, è composto da 5 giovani provenienti dall'Italia, dagli Stati Uniti e dall’Islanda. A rappresentare il nostro paese, oltre a Linda, c’è anche Claudia Antolini, ricercatrice in Astrofisica.
Finito il liceo, Linda decide di iscriversi alla facoltà di Fisica dell’Università di Torino. In un’intervista le chiedono il perché di questa scelta. Linda spiega che al momento l’umanità conosce solo il 4% di tutto l’universo. È affascinante sapere che c’è ancora così tanto da scoprire lì fuori. Ed è proprio questo desiderio di conoscenza che l’ha spinta a intraprendere questo cammino. In più la scienza le ha anche insegnato a essere perseverante. La perseveranza, infatti, è una caratteristica importante per essere uno scienziato. Ma in fondo, lo è anche nella vita di tutti i giorni.
Sa parlare alle giovani generazioni di temi che raramente vengono affrontati in un modo interessante per loro. Per questo, oltre a essere un’aspirante astronauta e una fisica, Linda è diventata anche una divulgatrice scientifica. Su Rai Gulp e Rai Play Linda ha condotto il programma Missione Spazio Reloaded. A questo è seguita la serie tv Space to Ground, girata nel Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale in Olanda. Il programma spiega come vivono gli astronauti nello spazio e c’è anche un cameo dell’astronauta Luca Parmitano. Poi, sempre su questi canali, ha condotto From The Pale Blue Dot, un viaggio alla scoperta dei misteri del cosmo e della tecnologia e, insieme a Riccardo Cresci, Meteo Spazio. Durante il primo lockdown del 2020, Linda è stata anche la voce di un podcast che parla di innovazione a 360 gradi, dal titolo Osa esplorare. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo libro, intitolato Tra le stelle e un po’ più in là: dieci passi per realizzare il tuo sogno.
Nelle interviste le viene spesso chiesto quanto sia importante secondo lei fare divulgazione scientifica per i più giovani, in particolare bambini e adolescenti. Lei senza indugio risponde che «è fondamentale!». La scienza e la tecnologia fanno ormai parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Conoscerle non può più essere appannaggio di pochi. In più, bisogna anche sfatare il falso mito che siano materie incomprensibili. Difficili lo possono essere di certo, ma è importante non rimbalzare su quel muro di gomma che spesso ci porta ad abbandonare una cosa solo perché la percepiamo fuori dalla nostra portata. Si rischia di perdere il piacere di scoprire, appena sotto la superficie, che ci sono tantissime cose da imparare. E che in fin dei conti, a volte sono più semplici di quello che pensiamo.
Linda punta molto anche sul fatto di far capire ai più piccoli che la scienza va ben oltre i libri. La giovane divulgatrice è convinta dell’importanza di dare ai bambini stimoli diversi fin dalla tenera età in modo che si possano rendere conto di avere davanti un mondo di possibilità. Ognuno, poi, seguirà la propria indole, ma è importante sapere quante cose si possono fare da grandi! Linda, poi, sprona i suoi coetanei a coltivare le proprie passioni e il coraggio di seguire i propri sogni. Linda è convinta che sia fondamentale puntare sempre al massimo, soprattutto quando qualcosa sembra impossibile. Per farlo, però, è necessario scoprire cosa ci fa battere il cuore e imparare a non avere paura di seguire i propri interessi, anche quando vanno fuori dagli schemi.
Linda confessa di averne tanti nel cassetto. Ma anche di seguire il consiglio di Samantha Cristoforetti che dice «è importante avere dei sogni, ma è ancora più importante non diventarne schiavi». Linda sogna di diventare un’astronauta ma sa bene che il percorso per realizzare questo suo sogno è lungo, faticoso e riservato a poche persone. Per diventare astronauta non c’è un’unica strada uguale per tutti. È un lavoro un po’ fuori dagli schemi. In generale gli astronauti si dividono in due categorie. C’è chi arriva dalla carriera militare – e in Italia questo significa soprattutto passare dall’Aeronautica Militare – e chi come civile. A oggi i civili devono avere un background di studi legato alle materie STEM. Per esempio: biologia, matematica, ingegneria, solo per citarne alcune. Le selezioni dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, richiedono anche che si abbia almeno una laurea magistrale e come minimo tre anni di esperienza nel mondo del lavoro.
Linda seguirà questa seconda strada. Dopo la laurea in Fisica, pensa già a una specializzazione in Astrofisica e a un master al Politecnico in Ingegneria aerospaziale.
Astro Linda, com’è conosciuta sui social, crede molto nel coraggio come strumento per realizzare i propri sogni. Ed è proprio legato al coraggio, il consiglio che Linda si sente di dare alle nuove generazioni. Di avere il coraggio di prendere in mano la propria vita. Di seguire quello che fa battere il cuore. Di non arrendersi davanti alle difficoltà. Di non ascoltare chi dice che è impossibile. Di avere fiducia in se stessi e nei propri talenti, perché per fare la differenza è necessario fare qualcosa che nessuno prima di noi ha mai avuto il coraggio di fare.
«Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà», scriveva Antoine de Sainte-Exupery.
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