Come viene prodotto un iPhone determina la tua società
Ti sei mai chiesto come il tuo iPhone possa raccontarti tutta la società in cui vivi?
10min
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Episodi di Sociologia Pop
Scienziati e scienziate della società, ben tornati ad un nuovo episodio 4books di Sociologia Pop, sempre io, Paolo Petrucci in arte Giovani Sociologi Crescono che parla, non mi schiodo da qui. Come dicevo nella fine della scorsa puntata, veniamo da una bella chiacchierata su quanto la società ci influenzi. Abbiamo proprio messo in risalto la società come protagonista con ruolo attivo nell’episodio precedente. Abbiamo detto che è la società che influenza i nostri usi, costumi, atteggiamenti, comportamenti e così via…Sapete cosa c’è tra i tanti aspetti che la società influenza, che non abbiamo nominato? Il sistema economico. Ogni società ha il suo sistema economico che di conseguenza determina. Perché esattamente come ogni sistema sociale ha le sue caratteristiche, queste ultime influenzeranno come si producono i beni, per chi si producono e così via. Per lo meno questo era il pensiero che i sociologi, ma anche gli economisti avevano avuto per il ‘700 e parte dell’800. Si tendeva a vedere la società come ciò che con le sue caratteristiche determinava ed influenzava il sistema economico. C’è stato però un pensatore che si è opposto a questa visione. È un tipo abbastanza conosciuto in giro, è stato ed è amato, è stato ed è odiato. È sulla bocca di un sacco di persone, tanti lo nominano perché lo conoscono veramente, tanti altri lo nominano completamente a caso perché fa figo nominarlo. Teoricamente è un filosofo, però con le riflessioni che ha fatto, che sono fortemente di carattere sociologico, possiamo anche consideralo un sociologo: stiamo parlando di Karl Marx. Perché ho detto “fino a quando non arriva lui”?. Perché Marx ha proposto la sua prospettiva riguardo al rapporto tra società ed economia, una nuova prospettiva. Se dovessimo riassumerla in una sola frase, allora sarebbe: “non è la società che determina il sistema economico, bensì il contrario…è il sistema economico che determina la società”. Marx ribalta la visione che da decenni era stata adottata nel definire il rapporto tra questi due elementi. E critica gli economisti precedenti a lui, li critica aspramente. Lui si chiede “che cos’è che ha determinato il progresso della società nei secoli? Qual è stato il motore del cambiamento durante l’evoluzione delle società?”. Secondo Marx il motore del cambiamento deve essere cercato nel modo in cui gli individui organizzano la produzione e permettono quindi alla società di mantenersi nel tempo. Aspetta che significa? Niente è semplice, e vi apre tante riflessioni sulla vostra vita quotidiana. Dunque, come dicevamo prima, i modi di produzione consistono nelle modalità con cui un sistema economico funziona: perché si produce, perché si compra, per chi si produce, chi è che compra e così via. Questi sono i modi di produzione. Marx ti dice che per capire l’evoluzione delle società nella storia, devi analizzare i modi di produzione e come sono cambiati questi modi, allora così si può comprendere l’evoluzione della società. Qui per essere più precisi mi chiederei: “il collegamento dov'è effettivamente?”. Il collegamento tra economia e società arriva qui: questi modi in cui si produce generano nel tempo le classi sociali, perché nel produrre beni, c’è uno che comanda, uno che ubbidisce, c’è quello che ha un ruolo importante x, quello che ha un ruolo meno importante y e così via. Questo crea le classi sociali, in base al ruolo che hai nella produzione nel tuo sistema economico sei ad un determinato livello della società. I membri di una società si dividono a seconda del modo in cui partecipano alla produzione, al sistema economico. Queste classi sociali poi nel tempo metteranno in discussione questi modi di produzione portando a nuove forme di organizzazione economica e sociale. Ecco come si evolve la società ma con la lettura Marxista.. Inoltre questo è il ragionamento che Marx fa per quello che riguarda il rapporto tra economia e società nell’evoluzione della società, riguardo invece al rapporto tra economia e società quando la società è ferma, cioè non in fase di evoluzione, il nostro ci dice questo: una volta individuati questi benedetti rapporti di produzione, questi condizionano a loro volta una miriade di fattori diversi: l'organizzazione sociale e politica, l'ordinamento giuridico, le forme di sviluppo culturale, religioso, artistico ecc… Sentite? Ci fate caso a quanto sia chiaro in lui che è l’economia che fa la società e non il contrario? Molti fino allora, pensavano che fossero gli aspetti sociali l’oggetto da analizzare per capire l’evoluzione delle società, Marx ribalta il ragionamento e suggerisce quelli economici. Ora mi verrebbe da chiedervi, voi dove vi sentite di più dal punto di vista della prospettiva? Per analizzare l’evoluzione della società bisogna osservare i fattori sociali o economici? E comunque effettivamente a prescindere da quale prospettiva adottate, se ci riflettete apre a ragionamenti questa riflessione. Si possono fare tantissimi esempi a riguardo. Prendo un costrutto sociale che negli ultimi decenni è andato tantissimo, soprattutto in occidente, e soprattutto in quei paesi del cosiddetto ex nuovo mondo. Quindi USA, Canada, Nuova Zelanda, ma soprattutto USA, comunque in generale l’occidente: la meritocrazia. È uno di quei costrutti culturali che io definisco “marchio di fabbrica” tra virgolette di una società. Cioè uno dei suoi costrutti più famosi, che la caratterizzano. Il marchio di fabbrica della vita occidentale è la meritocrazia, cioè le persone ai vertici della società, quindi cariche pubbliche, persone ricche, dovrebbero essere coloro che mostrano di possedere più capacità, abilità ed intelligenza. La nostra vita è permeata di meritocrazia, solo che è talmente radicata che non ce ne accorgiamo. Se ci pensate, sin da quando siamo piccoli, noi cresciamo immersi in un sistema scolastico che si basa sui voti, scala da 1 a 10. Poi da piccoli ci sentiamo dire dai nostri genitori: “quella è una persona famosa perché se lo merita”. Poi vogliamo parlare delle pagine instagram motivazione illimitata.com? Riccoentroitrentanni.it?Sto inventando i nomi. A tutti sarà capitato almeno una volta di stare lì, scrollando il feed e di trovare i Reel motivazionali con le musichette sotto. E lì scommetti che c’è sempre un attore famoso, uno sportivo, che ti dicono “da piccolo vivevamo nella povertà in famiglia, ma non ho mai mollato, ho creduto in me stesso ed ora sono milionario”. Questi sono tutti piccoli esempi. Forse quelli che si sono avvicinati alla sociologia da poco, in altre parole, quelli che ancora non sono abituati a dire “questo è solo un costrutto sociale, non esiste in natura” non si renderanno conto all’istante del fatto che ne siamo circondati di meritocrazia e che senza nemmeno sapere perché la assimiliamo e ne ripetiamo i concetti. Di come il contesto culturale ci influenza senza nemmeno che ce ne accorgiamo ne abbiamo parlato tra l’altro nella puntata precedente. Vi lancio questa domanda, secondo voi, perché esiste questo costrutto della meritocrazia? Perché se nasci in occidente nasci immerso in questo costrutto? Pensateci. Perché è strettamente collegato al capitalismo ragazzi. Il sistema economico tipico dell’occidente è il capitalismo, che si basa sul libero mercato, sulla concorrenza, su chi riesce ad emergere attraverso la libera impresa e l’impegno personale. La meritocrazia è estremamente connessa al capitalismo. Il punto arriva qui: se io dovessi adottare la prospettiva Marxista. Io non vedrei il capitalismo o libero mercato come conseguenza del costrutto sociale della meritocrazia, bensì esattamente l’opposto. Poiché c’è stato il secolo diciannovesimo, che è il periodo in cui si è iniziato a diffondere il capitalismo più o meno similmente a come lo conosciamo, di conseguenza si è iniziata a diffondere questa idea di merito che conosciamo oggi. È il capitalismo che ci spinge ad adottare la meritocrazia, questo direi se io adottassi questa prospettiva. Se invece non adottassi questa prospettiva, direi :”la meritocrazia spinge al capitalismo e lo alimenta”. Ovviamente poi se voi ne siete a favore oppure contro, quello dipende da voi, il mio obbiettivo era fare la riflessione che avete sentito. Non ho intenzione di aprire la questione meritocrazia si/meritocrazia no perché sennò la puntata durerebbe 2 ore. Ecco perché l’episodio ha come titolo “come viene prodotto un Iphone determina la tua società”, a me piace giocarci molto sui titoli. L’IPhone ovviamente è figurativo, si parla in generale di tutti i beni, dei i consumatori, dei produttori e così via. Marx propone questa nuova visione: è l’economia che fa la società, non la società che fa l’economia. Ed in base al ruolo che hai nel sistema economico. Hai un determinato ruolo nella società. Poi lui parla soprattutto della divisione tra capitalisti e operai, ma questo lo sappiamo. Ma ora non posso non chiedervi: voi che prospettiva sentireste di adottare? L’economia fa la società, oppure il contrario? E siccome oggi mi sento ispirato, ve ne aggiungo anche un’altra, faccio il professore oggi: nel caso adottassimo la visione di Marx in questo caso, vi vengono in mente altri esempi oltre la meritocrazia che vi ho fatto io? Cioè altre caratteristiche tipiche della società di oggi determinate dal sistema economico? Rifletteteci perché c’è da rifletterci. Mentre lo fate, vi anticipo l’argomento della prossima, perché siamo giunti alla fine dell’episodio. Vi tiro fuori una di quelle frasi che si sentono, soprattutto si sentivano una volta, ovvero “non c’è più religione”. Questa frase sentita e risentita, ma che significa nei fatti? Mentre nella testa di una persona che non studia sociologia non si accende nulla ascoltando questo detto, nella testa di un sociologo scatta una riflessione niente male, quando sente la frase “non c’è più religione”. Ricordate che sono proprio le cose scontate e banali quelle su cui ci concentriamo, perché scopriamo che non lo sono, professore Alfieri docet. Ve lo racconterò nel prossimo episodio. Grazie per avermi ascoltato vi saluto, io sono Paolo Petrucci di Giovani Sociologi Crescono e questa, è sociologia Pop.