Ma cos’è alla fine questa “società liquida”?
Analizza il concetto di società liquida per capirne dinamiche e sfide
11min
Analizza il concetto di società liquida per capirne dinamiche e sfide
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Episodi di Sociologia Pop
Scienziati e scienziate della società bentornati a tutti ad un nuovo episodio 4books di Sociologia Pop. Con questo episodio diamo il via non alla prima, non alla seconda, bensì alla terza stagione di Sociologia Pop, e la inauguriamo con questa puntata. Sempre Paolo Petrucci in arte Giovani Sociologi Crescono che parla. Quanto mi siete mancati, e quanto vi sono mancato, se vi sono mancato. È un piacere essere di nuovo qui dietro al microfono, ed è un piacere essere di nuovo ascoltato da voi. Ci divertiremo anche in questa terza stagione, promesso. Il come lo faremo, ormai lo sapete. Prenderemo alcuni dei milioni argomenti che riguardano la sociologia, e quindi anche la vostra, nostra vita quotidiana, e io vi li spiegherò con il solito linguaggio semplice e accessibile a tutti. E attenzione: ho detto semplice, non semplicistico. Sono due cose diverse. Ascoltando questo podcast non potrete sostenere magari esami universitari con professori pallosi, ma aggiungerete tante chiavi al vostro portachiavi mentale, tante chiavi che vi permetteranno di aprire quei tanti piccoli cassetti della società che vi circonda, che per adesso sono chiusi. E magari forse arriverete a dire: “quindi questa cosa funzionava così, adesso ho capito”. Anche per fare più bella figura agli aperitivi, diciamocelo. E a proposito, solitamente è proprio in contesti di chiacchierate informali, che sbucano quegli argomenti mainstream, quelli che vanno di moda. Uno di questi argomenti all’interno del mondo della sociologia, è lui: il concetto della società liquida di Bauman. Quante volte lo abbiamo sentito questo concetto, anche raccontato a sproposito qualche volta. Infatti è molto famoso anche al di fuori del mondo della sociologia. Vedetela così: la società liquida sta alla sociologia come Smoke on the Water sta al mondo del Rock. Se tu vai da una persona che non ascolta rock però gli canticchi il riff iniziale di Smoke on the Water, lo riconoscerà probabilmente. Ecco è molto simile nel mondo della sociologia. Prendi una persona che non c’entra molto con la materia e nominagli questo famoso concetto, è probabile che l’abbia già sentito. Questo perché mediaticamente, e perché no anche commercialmente, il libro in cui è spiegato, che è Modernità liquida, ha avuto abbastanza fortuna e successo. Quindi partiamo e scopriamo cosa significa questo storico concetto della società liquida come si deve. La paternità di questo concetto è del famosissimo Bauman, Zygmunt Bauman. Lui utilizza una metafora: la parola “liquida”. Metafora perché la società non può essere letteralmente liquida, è un concetto astratto. È quindi una metafora, bella forte direi, che il nostro usa per descrivere la vita odierna, che per lui è continuamente mutevole. Non ha punti di riferimento, non ha fonti di identità abbastanza stabili, è liquida. Per Bauman quindi la società di oggi è qualcosa che non è veramente stabile, non è fissa. Avete presente quando tirate fuori dall’acqua la mano dopo averla immersa in una pozza? Non vi rimane nulla in mano perché l'avete immersa in un liquido, la sostanza gocciolando ritorna dov'era prima. Ecco quella è la metafora. E proprio perché la società di oggi è così mutevole, sempre in preda ad un cambiamento che non finisce mai, di conseguenza è molto più instabile rispetto alla società del passato, è più esposta al rischio rispetto alla società del passato, è più imprevedibile. E voi qua giustamente vi chiederete: “ma che cosa significa tutto questo nei fatti?” Punto numero uno. Punto numero due: “come ci siamo arrivati noi oggi a questa situazione? Che c'era di diverso nel passato?”. Ed è qui infatti che arriva la parte interessante. Se Bauman vi dice “oggi viviamo nel mondo della società liquida” che cosa sottintende? Pensateci, andate a senso. Se quella di oggi è una società liquida, vuol dire che quella del passato era… solida. Per arrivare a capire veramente che cosa vuol dire “modernità liquida”, dobbiamo fare un passo indietro, e capire com’era secondo Bauman la società quando era “solida”. Come dico sempre io, prendete l’orologio, riavvolgete le lancette all’indietro e torniamo all’inizio della modernità, quindi dalla fine del 1700 in poi. La modernità solida era un periodo della società che era caratterizzato da stabilità, ordine. Per più motivi: c'era più fiducia nella razionalità e quindi nella scienza. I valori dell'illuminismo ancora erano attivi, si facevano sentire quindi si aveva proprio fede nel progresso scientifico. Si aveva anche più fiducia nelle autorità di governo. Ma anche il fatto che gli individui avevano una concezione della loro identità personale stabile, perché quest’ultima si fondava su aspetti della loro vita sociale che erano stabili a loro volta. Per esempio l'appartenenza religiosa, il genere, la nazionalità, l'etnia, lo stile di vita erano molto più stabili e molto meno mutabili rispetto ad oggi. Tutto era, relativamente, prevedibile. Ed effettivamente fateci caso, fate questo giochino: prendete una ad una tutte le categorie che vi ho elencato e pensate a quanto effettivamente oggi siano molto più ambigue, molto più fluide. Facciamolo insieme: l'appartenenza religiosa, veramente vi devo stare a spiegare quanto oggi la religione abbia molta meno influenza rispetto a 200/300 anni fa? No. Il genere? Qui nemmeno penso di dovervi spiegare qualcosa, anzi per uno scherzo della semantica in questo caso il termine fluido lo troviamo anche in questo discorso oggi. È normale avere persone che non si identificano in nessuno dei due generi uomo/donna. Andiamo avanti, la nazionalità e/o l'etnia. Quanto conta meno oggi rispetto al passato l'appartenere ad una nazione piuttosto che un'altra? L'appartenere ad un'etnia piuttosto che un'altra? È ancora determinante, ma non lo è come 300 anni fa. Non è come ai tempi degli imperi e dei nazionalismi. Il mondo si è globalizzato. Lo stile di vita: le abitudini di chi apparteneva alla classe alta e quelle di chi apparteneva alla classe media e bassa erano molto più separate e caratterizzanti. C’erano determinati hobby tipici della classe operaia e c'erano hobby diversi tipici della classe borghese. A determinati cibi si associava lo status elevato e quindi li mangiavano i ceti alti e altri cibi venivano associati ai cibi che si mangiavano tra poveri. Di nuovo, anche oggi una differenza del genere esiste ancora, ma non è comparabile a quanto tutto era più diviso stabile e fisso 100/200/300 anni fa. Questa è una descrizione che fa Bauman per farci capire. Allora, avendo chiarito tutto ciò, il passaggio come è avvenuto dal solido al liquido? Quali sono le cause? Per Bauman questo passaggio è il risultato di un intreccio, di vari mutamenti da più punti di vista: economici, politici, sociali, sono tutti interconnessi tra loro. Il primo riguarda gli Stati nazionali, proprio loro. Si sono indeboliti: è inutile girarci intorno ti dice Bauman. Oggi i governi godono di un potere palesemente inferiore rispetto al passato. Perché gli individui sono molto più emancipati, possono conoscere molto di più, ci sono quelle 2/3 superpotenze che quasi oscurano tutti gli altri Stati, gli imperi economici aziendali a momenti sono più forti dei governi, e qualora siano meno forti sono comunque multinazionali, sono transnazionali quindi sfuggono facilmente agli Stati perché ogni governo può agire solo sul suo di Stato, una multinazionale agisce in 40 paesi diversi, e quindi è così. Il secondo punto riguarda le tecnologie economiche e l’internet. Forniscono un flusso di informazioni che è istantaneo, è sovranazionale, quindi le informazioni sono immediate. Bauman ti dice che sono di tutti e non sono di nessuno, vanno da una parte all'altra del mondo senza che le persone abbiano il tempo di elaborarle, comprenderle, digerirle. È tutto ultraveloce. Un ulteriore punto per Bauman che ha portato la società solida a diventare liquida è l'aumento enorme delle migrazioni al giorno d'oggi in tutto il mondo, che quindi ha reso i territori i confini molto meno determinanti di come lo erano una volta. A tutto ciò, ci dice il nostro sociologo, aggiungete anche i rischi tipici dei nostri tempi, dal terrorismo, ai rischi connessi all'internet. Insomma, tutto ciò porta alla modernità liquida, è tutto più liquido. A questa società sempre incerta, sempre in cambiamento. Le conseguenze di questo passaggio portano ad una società che ha molta meno fiducia nei confronti della razionalità rispetto al passato. Vale a dire nella scienza, negli esperti, nelle autorità, nei governi. Una volta queste figure erano molto più autorevoli, a prescindere da se fosse giusto o sbagliato. Erano quasi i portatori della verità, oggi non lo sono più. Tutto è sempre in movimento in cambiamento, e c'è sempre questo alone di imprevedibilità. Vedetela così: è come se la società fosse dipendente dal cambiare, cambiare, cambiare senza mai arrivare però mai alla forma compiuta di questo cambiamento. È un cambiamento fine al cambiamento stesso non è un cambiamento fine al raggiungimento di uno stadio finale. E quindi tutto è più incerto, tutto è più fluido. Bauman utilizza un termine che è totale, ormai lo avrete capito: ogni con qualche puntata io vi caccio fuori un termine sociologico che mi fa emozionare perché è ultra esaustivo e quindi reputo importante condividerlo con voi. Il termine in questo caso è “perdita delle sorgenti di identità". Agli aperitivi rimorchiate per forza con questa. Ovviamente, come tutte le teorie particolarmente amate, si trovano anche tante critiche. Mi ricordo una volta un mio amico mi disse: “Paolo io ho letto Modernità liquida di Bauman e mi è sembrata una supercazzola ultra retorica quasi moralista, senza nemmeno un minimo di riferimenti empirici”. Ed effettivamente è molto teorica come riflessione, fa parte di quel tipo di sociologia che non utilizza molti dati empirici – quantitativi, numeri, statistiche. Infatti per esempio, una critica che io personalmente sento di fargli è quella riguardante il punto sui rischi per la salute di oggi. Sì è vero che tutta questa tecnologia questa incertezza ha aumentato i rischi per la vita e per la salute per l'uomo, però non possiamo far finta di niente di fronte al progresso scientifico e al progresso della medicina tipica del mondo di oggi. Questa mia critica è sicuramente spinta da una visione tutto sommato positiva del progresso che io ho, però il discorso è ovviamente sfaccettato. Comunque sia, ciò non toglie che questa teoria lasci a riflessioni molto interessanti che potete anche fare per conto vostro. Nel frattempo siamo giunti alla fine di questa puntata, grazie per aver ascoltato questo nuovo episodio, primo della terza stagione di Sociologia Pop. Ci divertiremo insieme, esploreremo tante cosine interessanti, ma ascolterete nelle prossime puntate. Intanto per questa vi saluto. Io sono Paolo Petrucci di Giovani Sociologi Crescono e questa è Sociologia Pop.