Perché le persone in passato erano più “semplici”?
Come sono cambiate le relazioni e la società negli ultimi 50 anni
10min
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Episodi di Sociologia Pop
Scienziati e scienziate della società ben tornati a tutti ad un nuovo episodio 4books di sociologia Pop. Sempre Paolo Petrucci di Giovani Sociologi Crescono che parla. Nel precedente episodio parlavamo di fake news: come ci crediamo, perché ci caschiamo; spesso mi viene da pensare a come certe sciocchezze e notizie false, molte volte provengano da convinzioni che ripetiamo sempre senza effettivamente sapere di cosa stiamo parlando. Di conseguenza portano a incomprensioni, a situazioni in cui meccanicamente crediamo a certe informazioni, ma non ci chiediamo mai perché. Una di queste è il mito diffuso in parte vero che le persone di “ieri” siano più semplici delle persone di oggi. Quante volte lo abbiamo sentito? I racconti dei nostri nonni, “ai miei tempi era tutto più semplice.
Non c’erano così tante possibilità rispetto ad oggi.“ Si parla quindi di aspetti della società che nelle nostre teste diamo per scontati ma a cui, se ci pensiamo, non gli sappiamo dare una risposta vera e propria. Quando noi pensiamo ai nostri nonni, andate più indietro, ai nostri bisnonni ai nostri trisnonni che noi conosciamo in qualche foto d’epoca sbiadita, erano tutte persone che vivevano si con meno opportunità di noi, ma anche in un mondo più semplice e di conseguenza erano persone più semplici di noi. Spesso rimanevano per tutta la vita nello stesso paese, c’era molta meno mobilità sociale.
La mobilità sociale è un termine tecnico significa la possibilità di risalire da uno strato all’altro della società. Per esempio: nasco in una famiglia povera e umile e finisco per diventare un imprenditore ricco, ecco questa è la mobilità sociale. Oggi ce n’è molta di più rispetto al passato: prima della rivoluzione industriale, era molto più bassa di oggi. Se nascevi in una famiglia di contadini, ci rimanevi molto probabilmente. Se volevi diventare di alto prestigio sociale dovevi nascere direttamente conte. Questo per dire che in generale c’erano meno possibilità, meno percorsi da intraprendere per i nostri antenati. Ciò rendeva loro e le loro vite più semplici. Fin qui siamo tutti d’accordo. Ma cosa significa sociologicamente parlando? In che modo c’è una relazione tra l’ambiente in cui vive una persona e la sua semplicità? Le poche strade che la sua vita può avere? Ovviamente le spiegazioni possono essere molteplici, ma la sociologia in questo caso come in tanti ci dà la sua e fa sentire la sua voce. Mi viene da pensare quando si parla di questo argomento, a Ferdinand Tönnies, uno dei primi sociologi, che ha elaborato due concetti davvero affascinanti.
La Gemeishaft, e Gesellshaft. Gemeinshaft vuol dire comunità ed era quel tipo di ambiente sociale in cui vivevano i nostri antenati, un ambiente sociale poco complesso. Gesellshaft invece vuol dire vuol dire società e caratterizza più i tempi e la complessità di oggi. Perché Tönnies pone una distinzione tra le due? Il sociologo tedesco cercava di analizzare i cambiamenti tra la società prima dell’industrializzazione e la società dopo l’industrializzazione, perché la rivoluzione industriale apportò nel 1800 dei cambiamenti enormi. Potete recuperarvi la prima puntata se non l’avete ascoltata perché abbiamo approfondito li questo argomento. A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa cambia tra le due? Gli aspetti che variano sono molteplici. Da più punti di vista. Per prima cosa troviamo il modo affascinante con cui cambiano le motivazioni individuali.Cosa sono? Sono i motivi che spingono gli individui di una società a comportarsi in un determinato modo. Perché la società ci influenza nelle nostre motivazioni, non crederete mica che le motivazioni che avete vengano da al 100% da voi stessi? È la società che siccome si fonda su dei costrutti allora vi influenza. Faccio un esempio pratico come al solito: un costrutto tipico della nostra società è il mito del guadagno. Il fatto che guadagnare denaro lavorando sia qualcosa di positivo, questo è un costrutto. Ora se voi affianco alla vostra attività lavorativa principale aprite una vostra piccola attività nel fine settimana per guadagnare qualcosa di più, lo fate anche perché la società ci spinge al piacere dell’avere più denaro, perché è una società consumistica. Queste sono le motivazioni individuali. Come stavo dicendo Tra la Gemeishaft e Gesellshaft le motivazioni individuali cambiano.
La prima, la Gemeinshaft richiede che gli individui rispondano ad obblighi collettivi, del bene comune, meno egoistici. Più fondati sulla collettività. Questo perché gli individui in passato, avendo meno strade da intraprendere, di conseguenza sentivano i propri desideri meno rispetto ad oggi, e quindi si muovevano più nei confronti della collettività e del bene comune. La seconda, la Gesellshaft si basa sul perseguimento razionale dell'interesse personale. Tutto è più egoistico in quest’altro caso: sentiamo molto di più noi stessi e molto meno la collettività nell’inseguire i nostri obbiettivi. Questo era ciò che cambiava per quanto riguarda le motivazioni individuali. La Geimenshaft e la Gesellshaft cambiano anche per quello che riguarda il controllo sociale. Cos’è? Il controllo sociale è il modo in cui un contesto sociale influenza gli individui che ci vivono e da loro delle linee guida da seguire. Se un nostro amico compie gli anni e noi gli facciamo un regalo, è perché c’è questa convenzione sociale che ci dice di farlo. Nel mondo dei nostri antenati, quindi Gemeinschaft, il contesto esercitava controllo sociale attraverso la religione, usi, la lealtà e la tradizione: quelli tradizionali erano valori che si sentivano molto. Oggi invece con il progresso della scienza, della razionalità, siamo arrivati ad un indebolimento della religione, del peso che avevano gli usi e i costumi e di tutto questo aspetto più tradizionale, per cui oggi, nella Gesellshaft essendo tutti noi più razionali il controllo della società avviene tramite leggi codificate formalmente; veri e propri codici giuridici, fatti rispettare da un’autorità vera e propria, che sarebbe lo stato. Terzo elemento molto importante che cambia consiste nelle istituzioni dominanti: cosa sono, consistono nelle costruzioni sociali e nelle norme che regolano la società. Nella Gemeinschaft, l’istituzione dominante era la famiglia: aveva un peso enorme: certi valori, modi di porsi, modi di fare, li avevi o no in base alla tua famiglia. Era una fortissima fonte di identità. Oggi invece nella Gesellschaft, a causa, di questo aumento della razionalità e della complessità le istituzioni dominanti consistono nelle organizzazioni formali su grande scala: governo, partiti politici e imprese. Sono molti di più gli attori che influenzano i nostri comportamenti. Dopo aver visto come questi tre aspetti variano dalla società dei nostri antenati alla nostra, possiamo arrivare ad una conclusione: tutta questa razionalità che abbiamo potuto vedere, porta anche a una maggiore complessità: se ogni individuo è molto più autonomo e intraprendente, è più istruito, più connesso con il mondo, allora è in grado di autoaffermarsi maggiormente di intraprendere proprie strade moltiplicate questa caratteristica per ogni persona di conseguenza la realtà e la vita dell’individuo stesso diventa più complessa oggi del suo trisnonno magari.
Ci sono state però anche critiche nei confronti di questa visione: La critica maggiore mossa a questa dicotomia è di essere troppo semplicistica, sia perché esistono varie forme di Gemeinschaft e Gesellschaft, sia perché la moderna società industriale è caratterizzata da una serie di elementi riconducibili sia alla prima che alla seconda, per esempio: la famiglia nella società moderna, anche se indebolita, ha comunque un ruolo importante. Rimane comunque una teoria che mi ha spalancato la testa quando l’ho studiata, perché a prescindere mi aveva comunque fatto vedere la faccenda da una prospettiva illuminante. E in questo episodio ve l’ho raccontata. Anche per questo episodio siamo giunti alla conclusione, come sempre grazie per avermi ascoltato, spero la puntata vi sia piaciuta.
Nel prossimo episodio, si torna all’aspetto micro. In questi ultimi episodi abbiamo analizzato secondo una prospettiva macrosociologica se ci fate caso, fenomeni su larga scala, società che cambiano, masse di persone che credono alle fake news. Nella prossima invece usiamo una prospettiva microsociologica perché ci servirà per osservare le interazioni in un piccolo gruppo di persone: parleremo del paradosso del gruppo. Noi voglio spoilerarvi, dico solo che un gruppo di persone, un gruppo di nostri amici, un gruppo di lavoro, ci possono dare contemporaneamente soddisfazione e frustrazione. Non aggiungo altro, vi saluto e ci sentiamo al prossimo episodio. Io sono Paolo Petrucci di giovani sociologi crescono e questo. È sociologia Pop.