Mille anni fa non esistevano gli operai specializzati
Come il lavoro ha influito sulle dinamiche sociali (e viceversa)
9min
Come il lavoro ha influito sulle dinamiche sociali (e viceversa)
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Episodi di Sociologia Pop
Scienziati e scienziate della società bentornati a tutti ad un nuovo episodio di sociologia Pop. Se state ascoltando questa puntata è perché l’episodio precedente vi avrà convinto. Nell’episodio 0 infatti abbiamo visto cosa è la sociologia in generale, cosa significa quando sei uno studente e la vivi ogni giorno e la visione del mondo che può darti se indossi le sue lenti. In questo primo episodio, le indosseremo. E lo faremo parlando di una delle più tipiche attività umane che l’individuo porta avanti nella società: il lavoro. Più precisamente vedremo come e perché sia cambiato dal passato ad oggi. 1000 anni fa non esistevano gli operai specializzati. Nel passato non esisteva una divisione del lavoro così accentuata come oggi. Oggi invece esiste una quantità di lavori enorme. Perché la divisione del lavoro è così accentuata rispetto al passato? Perché esistono così tanti tipi di lavoro oggi? Perché la società è diventata più complessa, e ora vi spiego il perché. Nel titolo della puntata c’è scritto “1000 anni fa non esistevano gli operai specializzati” ma in realtà potremmo dire anche 800 anni fa, 500, 300 e stop.
Non potremmo più dire 300, proprio perché i mutamenti che stiamo analizzando oggi iniziano con la rivoluzione industriale. Fate un balzo all’indietro di circa 250 anni: siamo alla fine del 1700 e in Europa avviene quello che sarà uno sconvolgimento della società: la rivoluzione industriale. Inizia in Inghilterra e poi si diffonde in tutta Europa. Accade che, se da un lato l’industrializzazione porta ovviamente enormi quantità di ricchezza, livelli produttivi mai raggiunti prima dall’essere umano, innovazioni tecnologiche ecc...dall’altro sconvolge la società perché apporta talmente tante novità da renderla molto più complessa. Questo porta a rendere i lavori per prima cosa molto più specializzati, ma anche molto più interconnessi. Ma in che senso? Se prima dell’industrializzazione c’erano un contadino e il suo campo da trattare, quello che c’era da fare era seminare e poi raccogliere, due mansioni principali sostanzialmente. Con l’arrivo della rivoluzione industriale invece? Ci sono le fabbriche; adesso ci sono: gli operai, il direttore generale della fabbrica, i direttori del reparti singoli, i meccanici che fanno manutenzione delle macchine, colui che conta quanti operai oggi sono venuti a lavoro...quello che si occupa di reperire i materiali ecc… Tutto il lavoro è più specifico, settorializzato, diviso, specializzato. Quando invece dicevo che aumenta anche l’interconnessione tra i lavori, intendevo dire che se prima ad attività semplici e piccole, come ad esempio l’agricoltura quindi un campo da arare, stavano una, due, tre mansioni che potevano essere ricoperte dalla stessa persona, dopo la rivoluzione industriale ad un'attività, per esempio una fabbrica, ce ne sono 40 e ognuna svolta da persone diverse e specializzate in quella mansione, perché è più complicata una fabbrica da portare avanti.
Per cui se c’è stata l’industrializzazione e per mandare avanti un'attività lavorativa siamo 40, 50, 100 persone, di conseguenza siamo tutti più connessi tra di noi ed interdipendenti l’uno dall’altro perché ognuno è il piccolo ingranaggio di qualcosa di più grande. Se invece io ho il famoso campo da coltivare e basta sono in una specie di bolla e sono autosufficiente. A me piace molto dare esempi pratici. Lo avrete fatto un ordine di un corriere nell’ultimo mese. Avete presente quando accedete, cliccate sulla voce traccia il mio pacco? Cosa vi compare? Vi compare una specie di catena di azioni che vi da un idea precisa di quello che io intendo, voi vedete: da dove è stato spedito il pacco, a quale centro di smistamento è arrivato, il tragitto che compie, la ditta di trasporto che lo porta, l’azienda da cui lo avete comprato ecc.. vedete quanto lavoro c’è dietro?
Decine e decine di persone che svolgono un ruolo che 1) è specializzato 2) è un ruolo più piccolo rispetto alla macchina che fa funzionare. Tanti piccoli ingranaggi di una macchina più grande. Ecco cosa intendevo: interconnessione e specializzazione. Spero che quel pacco non vi arrivi in ritardo. Oggi noi la diamo per scontata ma questa impostazione il lavoro ce l’ha da circa due secoli e mezzo. Di sicuro anche prima della rivoluzione industriale, delle realtà lavorative più complesse di altre esistevano, ma non in modo così netto. Per millenni prima nella maggior parte dei casi erano esistite realtà lavorative molto più piccole e semplici che quindi non richiedevano specializzazione ed interdipendenza tra le parti così accentuata.
L’altro motivo del perchè il lavoro si è diviso e specializzato, è per la densità di popolazione che era aumentata: in conseguenza alla rivoluzione industriale iniziavano a nascere i primi grandi agglomerati sociali urbani, in parole povere metropoli. L’umanità non era mica abituata a questo: non c’erano mai stati agglomerati così grandi di persone prima d’ora che convivevano tutte nello stesso spazio urbano. Tra la competizione delle risorse aumentata perché aumentata la densità ma anche tra il bisogno di organizzazione proprio in senso pratico perché “siamo milioni e milioni di persone nella stessa città, non possiamo fare tutti le stesse cose perché altrimenti esplodiamo, ognuno deve specializzarsi in qualcosa lavorativamente parlando”, gli individui della società sono stati costretti a dividersi il lavoro anche per questo. Quella che abbiamo visto oggi è una teoria sociologica di Emile Durkheim, considerato uno dei padri fondatori della sociologia. Durkheim ha avuto più obiettivi sociologici nella sua vita, uno di questi è stato appunto il capire come e perché la società di oggi fosse cambiata così tanto, quella europea del 1800. La spiegazione di ciò la ritrova appunto nell’industrializzazione e quindi nella divisione del lavoro. Ecco perché oggi i lavori molti di più rispetto al passato. E da qui il titolo: 1000 anni fa non esistevano gli operai specializzati. Illuminante, come tanti classici della sociologia Durkheim ti apre un mondo. Il libro in cui è presente la teoria di cui abbiamo parlato si chiama la divisione del lavoro sociale. Vedete come la sociologia, da argomenti che nelle nostre teste ci sembrano già chiari, banali, scontati, ci fa vedere a raggi x come funzionano. Prima di studiare questa teoria, sapevo benissimo che secoli fa i lavori erano meno e più semplici, ma non avevo idea e non mi ero chiesto mai perché fosse così. Come dicevamo nell’episodio precedente, analizziamo le cose normali, non le cose speciali, per renderci conto che tanto scontate non sono. E a proposito di argomenti che ci sembrano scontati e banali, nella prossima puntata parleremo di come la cultura in cui viviamo ci influenza e vedremo le conseguenze di ciò. Vedremo come possa essere una guida oppure un limite. Intanto per questa puntata vi lascio, vi ringrazio davvero per avermi ascoltato. Io sono Paolo Petrucci di Giovani Sociologi Crescono e questo è Sociologia Pop.
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