Quali emozioni provano le persone in una massa?
La forza del "noi": quando le persone si uniscono per ribellarsi o festeggiare
10min
La forza del "noi": quando le persone si uniscono per ribellarsi o festeggiare
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Episodi di Sociologia Pop
Scienziati e scienziate della società ben tornati ad un nuovo episodio 4books di sociologia Pop. Siamo all’ultimo episodio di questa seconda stagione, siamo arrivati alla fine di un’altra fantastica stagione in cui abbiamo collegato sociologia e simili alla nostra vita quotidiana. E come dicevo nella scorsa, oggi chiudiamo con un argomento proprio cool. Quando si pronuncia la parola “sociologia” si pensa all’idea di società, e quando penso alla società, spesso mi vengono in mente le masse. E proprio di questo argomento meraviglioso voglio parlarvi oggi: le masse. Più precisamente però di come vengono classificate, perché no, non sono tutti uguali questi grandi insiemi di persone, tutte riunite nello stesso luogo, che in alcuni casi possono essere benevoli, possono essere spinte da un motivo eticamente giusto, in altri casi possono essere capaci di atti terrificanti e violenti. Le masse nella storia hanno compiuto meraviglie e atrocità, erano masse i fiumi di persone che sfilavano con Martin Luther King durante le proteste non violente a favore dell’uguaglianza e del rispetto. Ed erano masse di persone quelle che hanno rovesciato il governo francese nel 1789 durante la rivoluzione, tagliando le teste nelle piazze e arrivando a livelli di violenza indicibili. Eppure questo strano enigmatico fenomeno chiamato massa, si può classificare in più tipi, non serve una laurea per capire che i due esempi sono molto differenti tra loro, ed oggi ve li racconterò questi tipi. Prima però facciamo un passo indietro: ma che cos’è una massa? Perché prima di andare a vedere la classificazione delle masse, sarebbe bene capire che cosa sono. Prima che pensiate: “ma lo abbiamo detto poco fa, un insieme di persone, ammassate tutte nello stesso luogo”, vi rispondo già no. O meglio si, ma. È corretto dire così, di base abbiamo una massa quando c’è un agglomerato più o meno grande di persone nello stesso luogo, ma non basta. Serve un altro ingrediente, un altro fattore per rendere quell’insieme di persone una massa. Qual è? Un’emozione condivisa da tutti i membri contemporaneamente, allora lì lo è. Una massa è tale quando tutti i suoi membri sono collegati da un motivo, un emozione, una motivazione, altrimenti è semplicemente una folla. 1000 persone su una spiaggia, anche se relativamente vicine, non sono una massa. Perché ognuno sta per cavoli suoi. 1000 persone ad un concerto sono una massa. 10000 persone in un grande parco che passeggiano, prendono il sole, non sono una massa. 10000 persone in uno stadio che tifano per la loro squadra del cuore, sono una massa. In un caso abbiamo insiemi di persone sconnesse tra di loro, perché non c’è nulla che li accomuna. Nell’altro abbiamo persone connesse tra loro, collegate tra loro. Siamo tutti in questo posto, in questo momento, per ascoltare questo cantante, per vedere questa squadra. Il mio professore quella volta che abbiamo la massa a lezione, come argomento, mi disse una frase che mi fece capire al volo cosa intendeva. Ancora me la ricordo, quel corso il professore lo basò sul libro “Massa e Potere” di Elias Canetti, che indaga proprio i meccanismi umani all’interno delle masse. È un bel tomone, però lo spiegava lui era fantastico. Lui ci sganciò questa frase bomba che ci fece capire al volo. Lui ci disse: “una folla, quindi un agglomerato di persone senza un collegamento, è quando c’è un “io+io+io+io…”, la massa, quando tutte quelle persone sono collegate, è quando c’è un “noi”. Che è diverso, descrive la cosa perfettamente. Andiamo al succo della puntata: come le classifichiamo queste beneamate masse? Le classifichiamo in base all’emozione che le caratterizza. Perché come ho detto sono caratterizzate dal fatto che c’è un vissuto comune emotivo condiviso, e le classifichiamo proprio in base all’emozione in questione. La classificazione è di Elias Canetti e il suo libro Massa e Potere. Per prima abbiamo la massa aizzata, in cosa consiste? In persone che adottano un comportamento predatorio nei confronti di un gruppo o di un individuo. Quindi l’emozione in questo caso è quella della rabbia, della violenza. Ondate di persone che si scatenano contro un gruppo o un individuo. La violenza qui fa da collante sociale, è il motivo. È una massa che Canetti definisce preistorica, perché effettivamente ricorda molto i branchi di predatori che si scagliano contro uno o più bersagli, infatti la massa aizzata è antichissima. Sapete da dove viene? Che poi è corrisponde all’esempio principale di massa aizzata? Proviene da una delle più antiche attività dell’uomo: la caccia. Nella preistoria era frequentissima perché la caccia era essenziale, oggi avviene ancora, ma con dinamiche molto più ridotte, perché oggi la caccia non è più praticata per sopravvivere. Come seconda massa abbiamo la massa in fuga. Si forma quando un gruppo, una collettività è esposta ad un pericolo e scappa di fronte a questo pericolo. L’emozione dominante qui qual è? Arrivateci voi: la paura. Il ruolo di questa massa è protettivo, ha lo scopo di proteggere gli individui. Se ci pensate infatti più il noi è grande, più l’io ha meno probabilità di essere colpito. Più persone ci sono, meno ogni singolo ha la probabilità di essere esposto al pericolo. Gli storici esodi dei popoli in fuga dalle persecuzioni sono l’esempio principale di questa massa. Attenzione ad una cosa, un errore da non fare: la massa in fuga non riguarda il panico. Il panico è una situazione in cui vige il “si salvi chi può”, quindi ognuno va per conto suo, non è massa. Le persone sono sconnesse tra loro, quindi è una folla ed ognuno se la dà a gambe. Una cosa è la paura, un’altra è il panico. La massa in fuga è la paura. Alleggeriamoci un po’. Arriviamo alla parte festosa dell'argomento: la massa in festa. Ovvero un gruppo di persone che si dà alla libidine, alla festa appunto. Faccio questa precisazione: un quando dico “gruppo di persone in festa” voi non dovete soltanto pensare alla festa come la intendiamo noi, occidentali italiani del 2023, quindi gli spritz, la musica alta, i boomerang di Instagram con i brindisi e così via. Dovete riflettere sul modo di fare festa ogni cultura. Ogni essere umano, a prescindere dalla sua nazionalità e dalla sua epoca, prima o poi sente il bisogno di lasciarsi andare, di abbandonarsi alle pulsioni, di festeggiare. Il punto è che ogni cultura ha il suo modo di farlo. La massa in festa per formarsi, deve avere un gruppo abbastanza nutrito di persone. L’obbiettivo è l’abolizione regole sociali. Quelle regole sociali che ti impongono di controllarti in situazioni quotidiane, crollano durante la festa. All'interno di una massa in festa si possono assumere sostanze che alterano, di solito per noi occidentali è l'alcol, avvengono scambi sessuali molto più facilmente, ci si dà all’abbandono del proprio corpo con la danza, abbandoniamo i ruoli che la società ci impone, in altre parole, si trasgredisce. Quarta massa, la massa del divieto. Questa è particolare perché non si basa su un comportamento, ma su un non comportamento. Mi spiego: la massa del divieto è fondata sull’ assenza di un comportamento condivisa. Nelle altre si fa qualcosa, qui invece c’è il comune il rifiuto di un comportamento. Qual è secondo voi l'esempio principale di questa massa? L’esempio degli esempi? Ditemelo voi. Ce n'è proprio uno che è totale. Oggi tutti insieme non facciamo questa cosa. Lo sciopero. È l’emblema della massa del divieto, il braccio di ferro che si crea tra i lavoratori e i dirigenti durante uno sciopero. Quinta ed ultima massa: la massa del rovesciamento. Ho tenuto di nuovo la mia preferita per ultima. Perché oltre secondo me essere la più affascinante, è anche la più violenta. Questa massa è la violenza fatta fenomeno sociale. Abbiamo la massa del rovesciamento quando un gruppo di persone si ribella al sistema di regole e di dominio da cui sono state oppresse. Quando gli ordini che dovevano durare, crollano. Avviene una liberazione collettiva dagli ordini imposti da qualcuno più in alto. Esplode la violenza sociale quando si forma una massa del genere. Le masse del rovesciamento sono nella maggior parte dei casi i rovesciamenti, appunto, dei regimi. Quante ne abbiamo viste di masse del genere durante la fine del 1700, il 1800 e 1900, da brividi. La rivoluzione francese che vi ho citato prima, la presa della Bastiglia, quella è la massa del rovesciamento. Andiamo a prendere proprio fisicamente, i gerarchi i re che ci hanno dominato, oppresso fino ad ora, e rovesciamo il sistema. Da brividi. Ebbene, di solito quando termino una puntata dico sempre “siamo arrivati alla fine della puntata”, stavolta dovrei dire “siamo arrivati alla fine della puntata e di questa seconda stagione”. Ci tengo davvero a ringraziarvi di cuore tutti e tutte per avermi ascoltato. Se sono riuscito, come spero, a farvi avvicinare alla sociologia anche di poco, allora ne sono davvero felice. Diffondere questa meravigliosa branca del sapere, che fa del bene, perché fa del bene, con i suoi studi, le sue ricerche, le riflessioni che ci fa fare, è anche responsabilità nostra. Quindi diffondete la sociologia il più possibile la fuori, consigliate questo podcast e 4books ad amici, parenti, fidanzati. Ci sono tante riflessioni da far fare alla gente, tante prospettive mai usate da far conoscere, nuovi modi di vedere la realtà, e la sociologia può fare questo. Ci risentiremo di nuovo? Chi lo sa, è da vedere, io spero vivamente di sì. A Giovani Sociologi Crescono di solito concludo le puntate con una frase solita, ed oggi ve la dico: “date sempre un bel cinque, e decidete voi dove, a chi vi dice che la sociologia è la scienza delle merendine”. Grazie ancora a tutti. Io sono Paolo Petrucci di Giovani Sociologi Crescono e questa, lo sapete, è sociologia Pop.